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La remineralizzazione dei tessuti duri dei denti. Protocolli operativi per un risultato efficace

Obiettivi  Negli ultimi anni sono stati sviluppati numerosi principi attivi che vengono descritti come in grado di interagire con le superfici demineralizzate dei tessuti duri dei denti a tal punto da ricostruirle, rigenerarle, ripararle. Al di là della comunicazione commerciale dei singoli prodotti, restituire minerali allo smalto e alla dentina danneggiati è sicuramente possibile, anche se vanno conosciuti preventivamente quelli che sono i meccanismi biologici che regolano i processi di remineralizzazione dentaria e, di conseguenza, quali principi attivi possono essere più efficaci rispetto ad altri.

Materiali e Metodi  Sono stati analizzati gli agenti attivi attualmente disponibili sul mercato, valutandone i meccanismi di azione, i vantaggi e il ruolo nell’ambito della remineralizzazione dentaria.

Risultati  Fra i diversi principi attivi, quelli con più elevata attività biomimetica sembrano promettere i risultati migliori per un’efficace remineralizzazione dei tessuti duri dei denti.
L’aumento della presenza e della biodisponibilità di ioni quali calcio e fosfato sembra essere collegata a una migliore azione remineralizzante fornita da questi principi maggiormente bioattivi. L’aumento progressivo delle conoscenze e l’avvento delle nanotecnologie hanno sicuramente aiutato lo sviluppo di particolati minerali molto biodisponibili, soprattutto a base di calcio, fosfati e fluoro.

Conclusioni  Al di là del principio attivo utilizzato, solo l’intervento dei processi biologici che normalmente avvengono all’interno del cavo orale può portare qualsiasi prodotto a trovare l’ambiente ideale per poter funzionare.
È quindi fondamentale capire quando un trattamento remineralizzante dovrebbe essere utilizzato, conoscere a fondo i meccanismi biologici che regolano l’equilibrio fra demineralizzazione acida e remineralizzazione, comprendere i meccanismi biochimici per cui un principio attivo contenuto in un prodotto che il professionista si accinge a utilizzare dovrebbe funzionare, identificare i fattori di rischio che potrebbero ridurre l’efficacia del trattamento e rimuovere, se possibile, gli eventuali ostacoli al funzionamento della terapia.

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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.02.2018.06

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