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I biomarker salivari per la diagnosi di patologie orali e sistemiche
Obiettivi Lo scopo del presente lavoro è quello di riportare le recenti acquisizioni riguardanti i biomarker salivari potenzialmente utili per la diagnosi di patologie orali e sistemiche, evidenziando le procedure per l’esecuzione di un prelievo salivare in un setting odontoiatrico.
Materiali e metodi La procedura di prelievo salivare deve essere eseguita tenendo in considerazione tutti i fattori che possono comportare variazioni della presenza e della concentrazione dei biomarker nel fluido orale. La prima fase prevede che il paziente venga sottoposto a una visita odontoiatrica, al fine di valutare la presenza di condizioni patologiche che possano alterare la composizione della saliva. In questa fase il soggetto viene anche istruito sui comportamenti da adottare prima del prelievo salivare. Successivamente si procede alla raccolta della saliva, che a seconda delle necessità analitiche può essere di tre tipi (saliva complessiva, saliva parotidea, saliva sottomandibolare/sottolinguale) e può, inoltre, essere stimolata o non stimolata.
Nella seconda parte del lavoro è stata effettuata una revisione della letteratura rilevante, allo scopo di riportare i biomarker salivari, suddivisi per classi molecolari (DNA, RNA, proteine e metaboliti), più affidabili per la diagnosi del carcinoma squamocellulare del cavo orale e di alcune patologie sistemiche.
Risultati Le molecole salivari più investigate per la diagnosi del carcinoma orale appartengono alle categorie del DNA, dell’RNA messaggero (mRNA), dei microRNA (miRNA) e delle proteine. I panel genetici che hanno dimostrato più accuratezza diagnostica in termini di sensibilità e specificità includono la combinazione dei geni ECAD, MGMT, RARB e TMEFF2 e la combinazione di p16INK4a, RASSF1A, TIMP3 e PCQAP/MED15. Per quanto concerne la combinazione di mRNA salivari, quelli che trasportano l’informazione genetica per la codifica delle interleuchine IL8 e IL1B si sono dimostrati molto efficienti nel discriminare i pazienti con carcinoma orale da quelli sani.
Tra i miRNA salivari sono state descritte decine di molecole tra le quali si annoverano miR-21, miR- 31 e miR-24 (miRNA oncogenetici). In particolare, miR-302b-3p e miR- 517b-3p sembrano essere presenti solo nella saliva di pazienti con carcinoma orale. Le proteine salivari più affidabili per la diagnosi di neoplasia maligna orale sono alcune citochine e chemochine (per esempio, IL-8 e TNF-α).
Per quanto riguarda i metaboliti salivari, sono attualmente oggetto di valutazione 4 molecole (acido piruvico, glicina, colina e prolina). Con riferimento alle molecole salivari potenzialmente utilizzabili come biomarker per alcune patologie sistemiche, una recente revisione sistematica della letteratura ha selezionato 79 studi che soddisfacevano rigorosi criteri di inclusione. Tra questi, 51 (64%) erano incentrati sulla diagnosi di neoplasie maligne, 14 (17,5%) analizzavano patologie neurologiche e 14 (18,5%) malattie infiammatorie, metaboliche e cardiovascolari.
Tra gli studi riguardanti i tumori maligni, 12 (23,5%) sono risultati essere di “buona qualità” metodologica e 11 di questi hanno riportato associazioni statisticamente significative tra le molecole salivari e la presenza di patologia. Analogamente, uno studio di elevata qualità metodologica sulle patologie neurologiche ha riportato risultati promettenti (correlazione tra malattia di Alzheimer e 2 metaboliti salivari). Infine, numerose proteine salivari (per esempio, proteina C-reattiva e mioglobina) sembrano essere dei marker diagnostici affidabili nei pazienti con infarto acuto del miocardio.
Conclusioni Lo sviluppo di panel analitici che combinano specifici marcatori salivari, dotati di alta sensibilità e specificità, potrebbe essere di grande ausilio per la medicina in generale e per l’odontoiatria in particolare. L’odontoiatra si troverà rapidamente a doversi interfacciare con questa rivoluzione diagnostica, per la quale sarà necessario avere un bagaglio culturale di base che includa approfondite conoscenze di biologia, biochimica e fisiologia del cavo orale.
Significato clinico Secondo le attuali prospettive, l’analisi della saliva, supportata da tecnologie innovative, sarà in grado di contribuire in maniera sostanziale al concetto del point of care, cioè a una modalità di acquisizione di informazioni rilevanti sulla salute dei pazienti in maniera rapida, non invasiva, economicamente sostenibile ed estremamente personalizzata.
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