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Storia della medicina: un ponte tra professione e memoria. Intervista a… Alessandro Porro
Che cos’è la storia della medicina? E di che cosa si occupa uno storico della medicina? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Porro, professore di Storia della medicina presso il Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano e Consultore presso il Polo Culturale e Museale della Scuola Grande di San Marco di Venezia.
Professore, ci aiuti a comprendere quali sono i compiti e le attività collegate a questo particolare ambito.
Vorrei iniziare definendo la dimensione del concetto di “storia della medicina” ricordando una definizione dell’illustre storico della medicina triestino Arturo Castiglioni che più o meno diceva così: “Laddove un essere umano chiede aiuto a un altro essere umano per avere risposte ai suoi problemi di salute, di malattia, alla sua paura e all’angoscia legate alla vita e alla morte, lì c’è medicina”.
Quindi, la storia della medicina è la storia degli esseri umani e delle società che essi hanno attraversato. Pertanto, è possibile affermare che è possibile indagare la medicina lungo l’asse del tempo.
Un tema da sfatare è che la storia della medicina occupandosi di fatti dell’uomo accaduti nel passato non possa avere riflessi sul presente o che come suol dirsi in termini poco scientifici “lo storico della medicina è quella strana persona che vive chiusa nel suo studio immersa in esegesi di testi polverosi e antichi”…
Faccio immediatamente un esempio: nella primavera del 2020, in pieno lockdown, abbiamo condotto una ricerca comparando quanto accaduto nel 1918-19 durante l’epidemia di influenza spagnola e quanto stava avvenendo a causa della pandemia.
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