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Imperturbabile

Nel mio ufficio c’è un piccolo buddha thailandese di legno, regalatomi circa venti anni fa da un paziente. Era sieropositivo e a ogni visita mi portava decine di pagine che aveva stampato da siti di medicina alternativa dove si negava la relazione tra AIDS e l’infezione virale che aveva contratto a causa di una relazione non protetta. “La medicina ufficiale mente” mi diceva, per poi aggiungere “meno male che c’è internet dove è possibile trovare la verità”.

Da qualche tempo gira su internet la foto di un cartello esposto sulla porta di un medico non meglio specificato, dove si legge “Coloro che si sono già diagnosticati tramite Google, ma desiderano un secondo parere, per cortesia controllino su Yahoo.com”.

Non so se il cartello sia vero, di sicuro è verosimile, e sono certo che chiunque lavori a contatto con quella specialissima condizione dell’essere umano che è il paziente, non potrà che provare un moto di solidarietà verso l’anonimo collega. Perché è esperienza comune quella di trovarsi davanti chi, confondendo informazione e conoscenza (problema comune di questi tempi), mette in discussione la nostra competenza sulla base di quanto letto in rete.

Purtroppo l’avanzare della malattia dimostrò al mio paziente che si sbagliava su HIV e AIDS, mentre il tempo gli ha dato ragione su internet. Nel 2018 Google compie 20 anni e non conosco l’età precisa di Facebook, ma che ci piaccia o no, il rapporto medico paziente è stato profondamente modificato da questi strumenti, come del resto molte altre dimensioni della medicina. Ignorare o rifiutare questo dato di fatto, come sembra fare lo sconsolato collega, non ci aiuterà.

Ricette o soluzioni in formato espresso, buone per un editoriale di trecento parole, non ne ho. Anche se fare propria l’imperturbabile serenità del buddha di legno può essere d’aiuto.

Buona lettura

Prof. Giovanni Lodi, Direttore Scientifico Dental Cadmos

DOI: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.02.2018.01


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