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Scanner intraorale e facciale, chirurgia guidata e carbonio. Il futuro dell’odontoiatria?
OBIETTIVI: Presentazione di un caso clinico caratterizzato da un workflow totalmente digitale eseguito grazie all’ausilio di scanner intraorale, software di progettazione di chirurgia guidata e scanner facciale per la produzione del restauro protesico, finalizzato con una sottostruttura in carbonio ed elementi singoli in zirconia 600 MPa.
MATERIALI E METODI: Paziente donna di anni 57 si presenta all’attenzione degli autori, presso la Clinica Odontoiatrica Giorgio Vogel di Milano, richiedendo la riabilitazione protesica dell’arcata superiore. La paziente è portatrice di una protesi totale rimovibile supportata da 4 attacchi (cappette su radici con attacco a sfera) fissati su elementi ormai parodontalmente gravemente compromessi, caratterizzati da algia alla percussione e mobilità di 2° grado. La richiesta della paziente è indirizzata verso una riabilitazione fissa e, dopo avere analizzato gli esami radiografici, si propone l’avulsione degli elementi residui e la produzione di un restauro protesico fisso implanto- supportato. Si decide di utilizzare un approccio totalmente digitale utilizzando scanner intraorale, chirurgia computer-guidata e scanner facciale per la progettazione della riabilitazione.
Viene eseguita una scansione della protesi totale rimovibile con uno scanner intraorale e dal file STL così ottenuto il laboratorio ricava una dima radiologica. Dopo avere valutati la stabilità e il corretto posizionamento nella cavità orale della paziente si esegue una tomografia computerizzata conebeam. Si procede quindi alla progettazione dell’intervento, con il posizionamento virtuale degli impianti e della relativa dima chirurgica tramite software dedicato. Vengono posizionati 6 impianti bone level in chirurgia computerguidata attraverso un approccio flapless. Trascorse 10 settimane si procede al posizionamento degli scan abutment e alla rilevazione delle posizioni degli impianti attraverso una scansione intraorale. Inoltre, è stata effettuata una scansione facciale per consentire al laboratorio di ottenere tutti i parametri del volto al fine di produrre un restauro perfettamente integrato nel viso della paziente. Viene eseguita una prova protesica con un restauro in PMMA per analizzare i risultati funzionali ed estetici e, una volta ottimizzati e ottenuta l’accettazione da parte della paziente, si procede con il restauro definitivo, il quale è stato realizzato producendo una sottostruttura in carbonio sulla quale sono stati applicati, con tecnica adesiva, i singoli elementi realizzati in zirconia.
RISULTATI E CONCLUSIONI: L’utilizzo di queste tecnologie ha consentito l’inserimento degli impianti in posizione protesicamente guidata, garantendo così un restauro funzionale ed estetico. Inoltre, grazie all’approccio flapless il discomfort chirurgico per la paziente è stato ridotto al minimo. Grazie alla scansione facciale è stato possibile condividere con il laboratorio informazioni fondamentali relative al volto e alla mimica della paziente, consentendo così di ottenere una riabilitazione in grado di integrarsi al meglio all’interno del viso e che rispettasse le proporzioni fisionomiche e funzionali. La scelta di un materiale come il carbonio ha consentito inoltre di ottenere un restauro resistente ed estremamente leggero e l’utilizzo della zirconia 600 MPa per la produzione degli elementi singoli ha garantito robustezza, con risultati sovrapponibili ai classici altri materiali estetici.
SIGNIFICATO CLINICO: A differenza della chirurgia computer- guidata e delle impronte rilevate con scanner intraorali che godono ormai di ampia letteratura dedicata, la scansione intraorale e l’utilizzo del carbonio come materiale per la sottostruttura difettano di un numero ridotto di applicazioni odontoiatriche. Nello specifico, inoltre, il caso descritto presenta un limitato follow- up, ma le impressioni cliniche relative alla precisione del risultato chirurgico e alla funzionalità del restauro ottenuto sono estremamente positive e promettenti per ulteriori applicazioni del protocollo descritto.
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