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Riabilitazione protesica con scanner intraorale di un impianto con collo a profilo iperbolico

OBIETTIVI: La richiesta di protocolli chirurgici minimamente invasivi e di tecniche protesiche rapide e con minimo traumatismo dei tessuti molli ha portato all’introduzione di nuovi protocolli clinici. Le tecniche di impronta su impianto mediante scanner intraorale rappresentano una fase importante nello sviluppo di un workflow completamente digitale.
Lo scopo di questo articolo è quello di descrivere i limiti e i vantaggi dell’utilizzo di un workflow digitale per riabilitare un settore ad alta valenza estetica.

MATERIALI E METODI: Un incisivo superiore destro presentava una lesione periapicale cronica e un riassorbimento radicolare. L’elemento è stato estratto in maniera atraumatica e data l’assenza di processi infettivi acuti è stato programmato un inserimento implantare immediato.
È stato inserito un impianto twopiece seguendo una tecnica di posizionamento transmucosa, il collo dell’impianto risultava parzialmente esposto (circa 1 mm sopra i tessuti gengivali). Un ponte adesivo tipo Maryland Bridge è stato progettato mediante l’acquisizione delle arcate dentali con uno scanner intraorale. Tale ponte adesivo è stato cementato utilizzando un sistema adesivo e cemento duale, impiegato come protesi provvisoria e mantenuto in sede fino alle fasi protesiche.
La riabilitazione protesica è stata eseguita dopo 3 mesi utilizzando un workflow digitale. È stato posizionato un corpo di scansione (scan body) direttamente sul collo implantare, senza la necessità di utilizzo di chirurgie secondarie.
Un’impronta digitale è stata acquisita mediante scanner intraorale, convertita in un file .stl e
mandata in laboratorio. L’abutment customizzato, la corona provvisoria e la riabilitazione definitiva sono stati progettati interamente sul modello 3D stampato dall’impronta digitale seguendo i principi della Biologically Oriented Preparation Technique (BOPT).
Il margine di finitura della corona è stato posizionato a livello del collo implantare in modo da comprimere lievemente i tessuti molli. In questo modo la connessione impianto-abutment risulta interna al manufatto protesico. La corona definitiva in zirconio ceramica è stata cementata dopo circa 3 settimane con un cemento polvere/ liquido a base di policarbossilato.

RISULTATI: I tessuti ossei peri-implantari sono risultati stabili durante il follow-up di 18 mesi. Durante questo periodo si è assistito a un adattamento dei tessuti molli al manufatto protesico, ottenendo tessuti stabili. Non sono state riscontrate complicanze.

CONCLUSIONI: Il workflow digitale applicato a un protocollo di posizionamento implantare transmucoso ha permesso di ottenere la riabilitazione estetica e funzionale di un elemento del settore anteriore con pochi step operativi e un approccio minimamente invasivo.

SIGNIFICATO CLINICO: La tecnica di impronta digitale ha permesso lo studio del caso e la progettazione di diverse fasi cliniche con un’unica impronta intraorale. Il posizionamento dell’impianto a livello transmucoso ha determinato un’impronta precisa, affidabile, rapida e non ha creato problematiche di discomfort al paziente. L’associazione di questo protocollo digitale con i concetti della tecnica BOPT ha consentito di ottenere una riabilitazione con un tessuto peri-implantare stabile durante tutto il follow-up.

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Table of Contents: Vol. 90 – Issue 6 – Giugno 2022

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