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Autotrapianto di un terzo molare assistito da replica tridimensionale: caso clinico con follow-up a 30 mesi
OBIETTIVI: Gli autotrapianti dentali sono una procedura che prevede l’estrazione di elementi dentali erotti o inclusi e il loro riposizionamento in un alveolo post-estrattivo o preparato chirurgicamente nella cavità orale dello stesso individuo. Il risultato clinico di questa procedura dipende da un’accurata selezione del paziente e da fattori biologici come vitalità e integrità dell’elemento dentario e del legamento parodontale. Questo caso clinico descrive e valuta i risultati clinici a 30 mesi dell’autotrapianto di un terzo molare mandibolare maturo al posto di un primo molare mandibolare utilizzando una replica tridimensionale.
MATERIALI E METODI: Viene presentato il caso clinico di un paziente di 17 anni in buono stato di salute generale. Il paziente è stato riferito dal suo odontoiatra per estrarre l’elemento 36, con radice distale riassorbita a causa della presenza dell’elemento 37 in inclusione ossea completa. Dopo la visita accurata del paziente e la valutazione dell’esame radiografico tridimensionale, sono stati effettuati l’estrazione degli elementi 36 e 37 e il riposizionamento dell’elemento 38 nella zona del primo molare inferiore utilizzando una replica dell’emiarcata mandibolare sinistra come guida per l’osteotomia del sito ricevente.
RISULTATI E CONCLUSIONI: Dopo 30 mesi dall’intervento, il dente trapiantato mostrava assenza di infiammazione, infezione e mobilità patologica. La profondità di sondaggio risultava essere fisiologica (tra 1 e 2 mm su 6 siti di sondaggio) e il paziente non riferiva la presenza di dolore o disagio. L’autotrapianto del terzo molare sembra essere una buona opzione di trattamento per la sostituzione dei denti mancanti, soprattutto per i pazienti in crescita in cui l’implantologia può essere controindicata.
SIGNIFICATO CLINICO: Gli autotrapianti dentali offrono numerosi benefici e sono da considerarsi una valida scelta terapeutica nei casi di perdita dentale nei pazienti di giovane età, in cui la frequenza di traumi è elevata e l’uso degli impianti dentali è controindicato a causa dello sviluppo incompleto del complesso cranio-maxillo-facciale.
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