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L’ecografia del volto in medicina estetica: applicazioni cliniche, implicazioni medico legali e proposta di modulistica
OBIETTIVI: La medicina estetica del volto si sta affermando in ambito odontoiatrico come una pratica in continua espansione, favorita dall’aumento della domanda di interventi mirati al miglioramento estetico e sostenuti dalla continua ricerca di una salute non più mirata all’assenza di malattia ma al benessere psicofisico. La modifica dell’articolo 2 della legge 409/85, contenuta nella Legge di conversione n. 56/2023 del D.L. n. 34/2023, ha esteso a tutto il volto la pratica di procedure di medicina estetica non invasiva o mininvasiva da parte dell’odontoiatra, attività un tempo limitata al solo terzo inferiore del volto. L’aumento delle indicazioni, accanto a una maggiore disponibilità di prodotti e di procedure effettuate, accresce inevitabilmente l’incidenza di complicanze. L’ecografia del volto, un tempo limitata alla valutazione clinica di diversi quadri dermatologici, di recente è stata promossa quale metodica di imaging preziosa nella quotidiana pratica clinica della medicina estetica.
MATERIALI E METODI: L’esame ecografico del volto, quale metodica semplice, indolore e non invasiva, quindi ripetibile, è considerato strumento diagnostico ideale per identificare entità e localizzazione dei processi di invecchiamento. Inoltre, l’acquisizione di informazioni anatomiche in tempo reale si rivela cruciale, da un lato, per pianificare procedure di ringiovanimento personalizzate sulla base delle specifiche richieste del paziente e, dall’altro, per documentare l’esecuzione e gli effetti stessi del trattamento scelto.
RISULTATI: Gli ambiti di applicazione dell’ecografia diagnostica del volto, nelle due modalità statica e dinamica, si estendono dalla fase diagnostica, per identificare i cambiamenti strutturali del volto, mappare il sistema vascolare con le sue varianti anatomiche e riconoscere la presenza e lo stato di eventuali materiali di riempimento precedentemente iniettati, alla fase operativa per un’esecuzione più precisa e sicura delle procedure iniettive di filler, anatossina botulinica e fili di trazione e di idratazione. Rilevante il ruolo degli ultrasuoni anche nella fase di follow-up per valutare gli effetti attesi e consentire il riconoscimento precoce e la gestione delle possibili complicanze.
CONCLUSIONI: Nell’ambito dei trattamenti di medicina estetica del volto l’ecografia si pone quale strumento utile a migliorare la precisione, l’efficacia e la sicurezza delle tecniche estetiche mininvasive. La sua utilità nella pratica clinica, attraverso la valutazione anatomica del volto e la possibilità di eseguire procedure guidate, si arricchisce di aspetti di tutela del professionista laddove immagini e/o filmati possono costituiscano la prova documentale del suo corretto operato. Gli Autori, attraverso l’analisi delle proprietà dell’esame ecografico, ne discutono l’utilità nella quotidiana pratica clinica e nella gestione delle possibili complicanze, con attenzione particolare alle sue implicazioni in ambito medico-legale. Viene, altresì, proposta una modulistica specifica, il cui impiego routinario consente al professionista di ottemperare adeguatamente agli obblighi deontologici e giuridici di informazione e acquisizione del consenso.
SIGNIFICATO CLINICO: L’esame ecografico del volto è metodica di imaging semplice, indolore e non invasiva, in grado di migliorare i risultati estetici delle tecniche iniettive/infiltrative/implantari accrescendo il controllo sulla procedura e assistendo l’operatore nel prevenire, gestire e risolvere eventuali eventi avversi. Accanto a specifiche indicazioni cliniche, si riconosce all’ecografia diagnostica del volto un ruolo altrettanto rilevante sul piano medico legale per quanto attiene alla possibilità di documentare ogni fase del trattamento estetico. La predisposizione di modulistica specifica per l’impiego degli ultrasuoni consente di ottemperare adeguatamente agli obblighi deontologici e giuridici di informazione e acquisizione del consenso.
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