Articles
Razionalizzazione dell’uso delle radiografie in ortodonzia in rapporto alla radioprotezione
INTRODUZIONE E OBIETTIVI: L’uso delle radiografie in ortodonzia è fondamentale per la diagnosi, la pianificazione terapeutica e il monitoraggio del trattamento. Tuttavia, l’esposizione ai raggi X comporta potenziali rischi biologici, soprattutto nei pazienti in età evolutiva. Questo studio si propone di analizzare le
principali tecniche radiologiche utilizzate in ortodonzia, i loro effetti biologici e le strategie per ottimizzare la radioprotezione, con particolare attenzione all’evoluzione delle metodiche di imaging.
MATERIALI E METODI: È stata condotta una revisione narrativa della letteratura su database scientifici quali PubMed, Scopus e Web of Science, utilizzando parole chiave specifiche relative alla radiologia ortodontica e alle linee guida sulla radioprotezione. Sono stati selezionati 38 articoli pubblicati tra il 1991 e il 2024 in base alla loro rilevanza per il tema trattato. L’analisi è stata finalizzata all’identificazione di protocolli standardizzati per ridurre l’esposizione ai raggi X senza compromettere la qualità diagnostica.
RISULTATI: Le tecniche radiografiche più utilizzate in ortodonzia includono l’ortopantomografia (OPT), la teleradiografia latero-laterale (LL) e la tomografia computerizzata a fascio conico (CBCT). Gli organi più sensibili alle radiazioni ionizzanti sono tiroide, ghiandole salivari e cristallino. Le linee guida internazionali raccomandano l’applicazione del principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable), promuovendo l’uso selettivo della CBCT e la riduzione del campo di esposizione. In Italia, una maggior difficoltà nell’estrapolare protocolli specifici per la radiodiagnostica ortodontica determina un’ampia variabilità nella prescrizione degli esami, demandando la decisione clinica ed etica all’operatore.
CONCLUSIONI: L’eterogeneità nell’impiego delle radiografie in ortodonzia sottolinea la necessità di linee guida uniformi per ottimizzare il rapporto rischio-beneficio. Studi recenti indicano che, in oltre il 70% dei casi, la diagnosi e il piano terapeutico non subiscono variazioni significative a seguito di esami radiografici supplementari. L’adozione di protocolli condivisi potrebbe ridurre l’esposizione ai raggi X, garantendo al contempo un adeguato supporto diagnostico. Una regolamentazione più stringente sull’uso delle tecniche radiografiche ortodontiche
permetterebbe un impiego più razionale delle risorse radiologiche, tutelando la salute dei pazienti.
SIGNIFICATO CLINICO: Una maggiore consapevolezza sull’uso razionale delle indagini radiografiche in ortodonzia permette di ottimizzare la gestione diagnostica del paziente, riducendo l’esposizione a radiazioni ionizzanti senza compromettere l’efficacia clinica. L’introduzione di protocolli standardizzati favorisce decisioni più uniformi e sicure, supportando il clinico nel bilanciare necessità diagnostiche, efficacia terapeutica e principi di radioprotezione, specialmente nei pazienti in età evolutiva.
Per continuare la lettura gli abbonati possono scaricare l’allegato.