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Valutazione dell’ingaggio osseo in implantologia zigomatica: tre tecniche chirurgiche a confronto

OBIETTIVI: L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare l’ingaggio osseo (BIC, Bone to Implant Contact) degli impianti zigomatici utilizzati per la riabilitazione implanto-protesica di pazienti affetti da grave atrofia del mascellare superiore, utilizzando tre diverse tecniche chirurgiche: la tecnica Settoriale, la tecnica Hybrid e la tecnica Quad Zygoma.

MATERIALI E METODI: Il campione dello studio comprende un totale di 71 pazienti sottoposti a chirurgia a partire dall’anno 2016, di cui 49 di sesso femminile e 22 di sesso maschile. Dei 71 casi trattati, 19 vengono classificati come riabilitazioni Settoriali, 34 come Hybrid e 18 come riabilitazioni di tipo Quad, per un totale di 152 impianti zigomatici, in quanto 3 pazienti sono stati considerati come drop out a causa del campo visivo (FOV) inadeguato delle CBCT post-operatorie.
Gli impianti dentali sono stati inseriti da diversi operatori provenienti da centri diversi. Le scansioni Cone Beam CT post-operatorie sono state analizzate utilizzando un software di rendering 3D chiamato RealGUIDE (3DIEMME, Como, Italia). Lo studio delle Cone Beam ha permesso di misurare l’ingaggio osseo nella corticale interna ed esterna dell’osso zigomatico in tagli coronali (BIC 1) e sagittali (BIC 2) per ciascun impianto. I dati sono stati organizzati in Microsoft Excel (Microsoft, Redmond, Washington DC) per l’analisi statistica.

RISULTATI E DISCUSSIONE: L’analisi statistica ha rivelato che la tecnica Quad presenta valori significativamente più alti di BIC 1 nella corticale interna rispetto alla tecnica Hybrid (2,2 mm, p = 0,011), mentre la tecnica Settoriale non ha mostrato differenze significative. Per quanto riguarda il BIC 1 nella corticale esterna, Quad e Hybrid hanno mostrato valori simili, mentre la tecnica Settoriale è risultata inferiore rispetto alla tecnica Hybrid (2,7 mm, p = 0,006). Per quanto riguarda i valori di BIC 2 nella corticale interna, le riabilitazioni Quad hanno mostrato un ingaggio osseo maggiore, ma non significativo dal punto di vista statistico (p = 0,091). Per quanto riguarda il BIC 2 nella corticale esterna, Quad e Hybrid hanno mostrato valori simili, mentre la tecnica Settoriale ha mostrato un BIC inferiore (p = 0,022).

CONCLUSIONI: Gli impianti zigomatici settoriali hanno mostrato un minore ingaggio osseo nella corticale esterna rispetto alle tecniche Hybrid e Quad. Gli impianti Quad hanno mostrato un maggiore ingaggio osseo nella corticale interna rispetto alle tecniche Settoriale e Hybrid.

SIGNIFICATO CLINICO: Lo studio in esame assume rilevanza clinica in virtù della sua capacità di fornire dati di riferimento per la determinazione ottimale della lunghezza della componente filettata degli impianti zigomatici. Questi dati possono essere impiegati come punto di partenza per lo sviluppo di impianti zigomatici con componente filettata di lunghezza coerente con gli effettivi valori di ingaggio.
Inoltre, allo scopo di ottimizzare la distribuzione delle forze tra gli impianti potrebbe dimostrarsi utile ricorrere a una strategia fondata sull’impiego di più impianti monolaterali assiali nelle situazioni di riabilitazioni a livello settoriale associate a un singolo impianto zigomatico. In linea di principio, dallo studio si evince che sarebbe consigliabile durante la fase di progettazione protesica considerare l’inserimento di un impianto pterigoideo nelle riabilitazioni Quad Zygoma per ridurre il cantilever protesico e migliorare la distribuzione delle forze.

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Table of Contents: Vol. 92 – Issue 1 – Gennaio 2024

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