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Workflow digitale per la distalizzazione senza bracket di 37 e l’inserimento di un impianto

OBIETTIVI: Mostrare un’efficiente procedura ortodontica pre-protesica mirata a inclinare e spostare distalmente il secondo molare inferiore in caso di riduzione dello spazio interdentale dovuta alla mancanza del primo molare.

MATERIALI E METODI: L’esame clinico intra-orale mostrava l’assenza di un primo molare mandibolare, estratto molti anni prima, e una grave inclinazione mesiale del secondo e del terzo molare. Il piano di trattamento prevedeva l’estrazione del terzo molare fratturato, la distoinclinazione del secondo molare per recuperare lo spazio del primo molare e l’inserzione di un impianto dentale.
A seguito del rifiuto da parte della paziente di un trattamento ortodontico fisso su entrambe le arcate si è deciso di eseguire una procedura ortodontica sezionale limitata al terzo quadrante. È stata prescritta una rx Cone Beam per valutare l’effettivo volume osseo ed è stata effettuata una scansione intra-orale preliminare. I dati DICOM e il file STL generati sono stati importati e fusi insieme su un software di diagnosi e progettazione ed è stata eseguita una simulazione 3D del risultato finale.
Un filo diritto in NiTi 0,16 è stato incollato con composito fluido sulle superfici vestibolari del secondo molare inferiore e del secondo premolare creando un’ansa verso il fondo del fornice. Un mini-impianto ortodontico è stato inserito nello spazio residuo del primo molare e legato al secondo premolare con una legatura in filo d’acciaio per ridurre le forze parassite di deriva mesiale dei denti.
Durante la terapia, quando lo spazio per il primo molare è risultato sufficiente, è stato inserito un impianto dentale: il tempo dell’osteointegrazione è così coinciso con il termine del trattamento ortodontico.
Poco prima della rimozione del filo ortodontico è stata eseguita una nuova scansione intra-orale dell’impianto ed è stata inserita una corona protesica avvitata.

RISULTATI: Il trattamento ortodontico pre-protesico eseguito con metodica sezionale ha consentito la riapertura di uno spazio adeguato per l’inserimento di un impianto dentale e di una corona delle dimensioni di un premolare. Tutto il trattamento ortodontico è stato eseguito con lo stesso filo iniziale che ha continuato la sua attività distalizzante a carico del secondo molare fino a passivizzarsi.
A carico della porzione mesiale del secondo molare si è creata una ridotta recessione gengivale che ha prodotto un transitorio effetto di sensibilità dentinale risolto poi con prodotti fuorurati specifici. Al termine della terapia ortodontica è stato eseguito un leggero molaggio selettivo sui denti antagonisti per favorire un migliore assetto occlusale.

CONCLUSIONI: L’esecuzione di un trattamento ortodontico limitato a un quadrante con un solo filo ortodontico incollato sulla superficie vestibolare ha garantito una migliore gestione dell’igiene domiciliare e un maggiore comfort generale in una paziente adulta.
La progettazione preliminare della terapia in ambiente virtuale ha consentito la visualizzazione in anteprima del risultato clinico da ottenere. Al tempo stesso, ha permesso la contemporanea effettuazione della terapia implanto-protesica con una sensibile riduzione dei tempi clinici.

SIGNIFICATO CLINICO: L’effettuazione di terapie ortodontiche pre-protesiche con mezzi e tecniche relativamente semplici si rivela fondamentale per un’adeguata collaborazione in pazienti adulti ed è al tempo stesso fruibile anche da odontoiatri che non dedicano la loro attività clinica esclusivamente alle terapie ortodontiche.

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Table of Contents: Vol. 91 – Issue 10 – Dicembre 2023

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