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Autismo e salute orale: la sfida della Fondazione SIdP. Intervista a.. Claudio Gatti
Prendersi cura del sorriso di tutti, anche di chi vive una condizione di fragilità, è una sfida che richiede competenze, empatia e dedizione. Nel mondo dell’odontoiatria, le persone con disturbi dello spettro autistico rappresentano un universo complesso, spesso trascurato, in cui la prevenzione e la cura dell’igiene orale diventano un percorso di squadra tra famiglie, operatori sanitari e istituzioni. Ne abbiamo parlato con Claudio Gatti, odontoiatra e vicepresidente della Fondazione di Parodontologia e Implantologia SIdP Onlus, impegnata a garantire percorsi di prevenzione mirati alle persone con autismo. Per comprendere meglio le difficoltà, l’importanza di un approccio personalizzato e la speranza di costruire un futuro più inclusivo anche in poltrona.
Dottor Gatti, quando è stata costituita la Fondazione?
Dobbiamo risalire al 2016. Allora ero presidente della SIdP. Ad agosto il Centro Italia venne colpito da un drammatico terremoto. Come Società scientifica organizzammo subito una spedizione umanitaria con odontoambulanze per permettere visite e screening odontoiatrici di urgenza. Gli sfollati erano oltre 40 mila. Ci venne mossa però un’obiezione: perché la Società scientifica più autorevole italiana operava nel sociale. Lì nacque l’idea, e la volontà, di istituire una fondazione che diventasse braccio operativo della SIdP nel tessuto sociale nazionale. Era il 2018. Quelli che sono seguiti sono stati anni impegnativi, importanti. Soprattutto anni di studio. Ora stiamo sfociando nella fase operativa più consistente, iniziata l’anno scorso con la progettazione e realizzazione di materiale educativo per favorire l’adozione di corretti stili di vita e corrette metodiche di igiene orale da parte delle persone autistiche.
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