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Disordini temporo-mandibolari in pazienti OSAS in terapia con MAD: revisione della letteratura

OBIETTIVI: Lo scopo di questo studio è quello di valutare l’associazione tra i disordini  temporo-mandibolari (DTM) e l’utilizzo di dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD) nei casi di sindrome dell’apnea ostruttiva del sonno (OSAS).

MATERIALI E METODI: È stata effettuata una ricerca elettronica utilizzando il database di dati biomedici accessibili tramite internet, la National Library of Medicine (Medline-PubMed); la ricerca del materiale è stata condotta fino a giugno 2021 escludendo i lavori antecedenti al 2010. Sono stati presi in considerazione tutti i materiali, senza restrizioni linguistiche. È stata poi effettuata una revisione manuale delle bibliografie dei lavori selezionati.

RISULTATI: La ricerca ha prodotto 87 risultati; sulla base della pertinenza dell’argomento ne sono stati selezionati 11. Questi hanno valutato l’associazione tra l’utilizzo di MAD per la terapia dell’OSAS e l’insorgenza e/o il peggioramento dei disturbi temporo-mandibolari, nello specifico valutando la sintomatologia dei pazienti OSAS in terapia con MAD impostando un follow-up e valutando i potenziali meccanismi con cui i MAD influenzano i DTM. Infine, è stata valutata la differenza nella frequenza dei segni clinici relativi al complesso temporo mandibolare tra terapia CPAP e MAD.

CONCLUSIONI: I dati emergenti mostrano una correlazione tra l’utilizzo di MAD e dolore temporo-mandibolare transitorio, sostenuto dalla postura non abituale in cui la mandibola viene posizionata.
Fisiologicamente l’attività dei muscoli masticatori decresce con l’approfondirsi delle fasi del sonno con conseguente autorotazione mandibolare e apertura della bocca e riduzione dello stress temporo- mandibolare associato all’attività muscolare sostenuta dall’utilizzo del MAD; d’altra parte, l’apertura della bocca determina la riduzione degli effetti terapeutici del MAD, poiché la lingua si muove all’indietro ostacolando la pervietà delle vie aeree superiori. Opportune modifiche progettuali al MAD limitano il range di apertura della bocca a una certa estensione per evitare che il dispositivo perda di efficacia terapeutica, garantendo comunque un certo benessere temporo-mandibolare.
Gli studi biomeccanici descrivono l’utilizzo di MAD come una procedura sicura per il complesso temporo- mandibolare. I DTM non devono rappresentare una controindicazione assoluta alla terapia con MAD. Secondo l’evidenza scientifica l’uso di MAD sembra piuttosto un fattore protettivo per certe tipologie di disordini temporo- mandibolari. A prescindere dalla presenza di DTM alla baseline per iniziare la terapia con MAD è necessario pianificare accuratamente visite di controllo periodiche per valutare se il paziente è idoneo alla terapia tramite l’accurata valutazione clinica dei disturbi temporo-mandibolari e secondariamente per verificare l’adattamento ai dispositivi ed effettuare le modifiche necessarie, la presenza di eventuali effetti collaterali e per il monitoraggio dei pazienti OSAS sottoposti a terapia con dispositivo di avanzamento mandibolare da parte di uno specialista in disturbi del complesso temporo-mandibolare e del dolore oro-facciale.

SIGNIFICATO CLINICO: L’articolo ha l’intento di fornire al clinico sia informazioni utili sulle conseguenze a livello temporomandibolare associate alla terapia con MAD, sia indicazioni sulla corretta gestione clinica del paziente con DTM prossimo alla terapia con MAD tramite un’accurata pianificazione di controlli periodici.

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Table of Contents: Vol. 90 – Issue 6 – Giugno 2022

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