Articles
Autotrapianto di elemento ottavo in sede primo molare inferiore, caso clinico con follow-up 24 mesi
Obiettivi L’autotrapianto dentale è definito come il movimento di un dente da una posizione a un’altra all’interno della stessa persona. Ciò può coinvolgere la trasposizione di denti impattati, inclusi o erotti all’interno di siti estrattivi o dentro alveoli preparati chirurgicamente. I primi molari erompono in giovane età (6-7 anni) e spesso necessitano di interventi restaurativi.
L’autotrapianto di denti del giudizio può essere considerata un’opzione per la riabilitazione di primi molari non recuperabili, specialmente in pazienti giovani. L’autotrapianto ha risultati predicibili, infatti molti studi descrivono una percentuale di successo superiore al 90%.
Materiali e metodi Una paziente di 19 anni si è presentata in Clinica per il trattamento di residui radicolari di un molare (3.6). Considerando la prognosi negativa relativa a un trattamento endodontico, la giovane età della paziente e il costo elevato di trattamenti terapeutici alternativi, come gli impianti dentali, è stato suggerito alla paziente un protocollo di trattamento che coinvolgeva l’autotrapianto del terzo molare mandibolare preceduto dall’estrazione del dente cariato. Data la presenza di radici in via di sviluppo, la radiografia endorale ha indicato il terzo molare mandibolare come adatto donatore. Il piano di trattamento e la prognosi sono stati spiegati nel dettaglio alla paziente. Un consenso informato scritto e orale è stato accettato. Il primo molare mandibolare è stato estratto nel modo più atraumatico possibile, avendo cura di non danneggiare le pareti del sito alveolare post-estrattivo. Il setto intra-alveolare è stato modificato con strumentazione piezoelettrica. A quel punto il terzo molare è stato preso con una pinza sopra la giunzione smalto-cemento, avendo cura di non toccare la superficie radicolare, per prevenire un qualsiasi potenziale danno al legamento parodontale. Il dente è stato posizionato delicatamente nell’alveolo (was slightly depressible) ed è rimasto in infraocclusione. L’elemento dentale è stato stabilizzato da suture interdentali e da uno splintaggio metallico per 4 settimane; in seguito è stato sottoposto a terapia canalare.
Risultati e conclusioni Dopo un follow-up di 3 mesi, il dente del giudizio ha mostrato miglioramenti dal punto di vista clinico, confermati dagli esami radiologici: non si evidenziavano né mobilità dentale né valori di son daggio patologici o gengivite. Questo case report è in accordo con i vantaggi economici e biologici dell’autotrapianto dei denti del giudizio riportati in letteratura, e al contempo descrive le fasi cliniche e il processo di guarigione con 2 anni di follow-up.
Significato clinico Il successo di questo caso può essere attribuito alla tecnica chirurgica atraumatica e allo stadio immaturo dell’elemento trapiantato. L’autotrapianto dentale può essere adottato come una possibile alternativa alla protesi fissa e rimovibile, soprattutto in un paziente giovane con parziale edentulia.
Per continuare la lettura scaricare l’allegato.