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Il contenzioso odontoiatrico: la realtà del fenomeno

Obiettivi. A fronte della scarsità dei dati pubblicati, l’opinione comune è che il contenzioso odontoiatrico sia in aumento addirittura con trend esponenziali tali da generare allarme nella professione. Scopo del presente lavoro è quindi fornire una rappresentazione su base scientifica delle dimensioni del contenzioso odontoiatrico, verificando se realmente vi sia un trend in aumento, valutando al contempo le principali caratteristiche del contenzioso (incidenza per disciplina, risarcito medio ecc.) nei diversi ambiti considerati: odontoiatria pubblica e privata; trattazione giudiziale ed extragiudiziale.

Materiali e Metodi. Sono stati raccolti i dati sul contenzioso: 1) del comparto libero professionale e assicurativo forniti dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) e relativi alla polizza professionale proposta ai suoi soci nel periodo 2002- 2012 (12.000 polizze attive nel 2012); 2) dell’odontoiatria pubblica considerando i dati del periodo 2008-2012 provenienti dall’Azienda Ospedaliera di Desio e Vimercate (MB), azienda sanitaria con un bacino di utenza di 750.000 persone, erogante 250.000 prestazioni annue; 3) dell’ambito giudiziale esaminando le sentenze emesse dal Tribunale di Roma dal 2007 al giugno 2013. Tali dati sono stati anche comparati con quelli riportati da uno studio analogo e riferito al periodo 2002-2008.

Risultati. Il numero di casi di contenzioso trattati in ambito assicurativo e riferiti all’attività libero-professionale presenta oscillazioni nel periodo esaminato (2002-2012) da un minimo del 2,6% nel 2002 a un massimo del 4,6% nel 2012. Per l’odontoiatria pubblica l’incidenza del contenzioso presenta una frequenza compresa tra lo 0,16% (2008) e lo 0,40% (2012), con una tendenza nel 2012 all’aumento delle liti infondate. Per quanto attiene il contenzioso giudiziale, nel periodo 2007-2012 la responsabilità odontoiatrica rappresenta il 4% delle sentenze riguardanti tutte le professioni intellettuali e tale dato appare più che dimezzato rispetto al 9,5% riportato nel periodo 2001-2008.
Il professionista è risultato soccombente dall’80% (procedure giudiziali) al 95% dei casi (contenzioso assicurativo). I dati esaminati indicano come siano maggiormente afflitte da contenzioso le discipline protesica e implantologica. Carenze/ violazioni degli obblighi di informazione e di consenso rappresentano l’elemento fondante la lite in meno del 3% dei casi. Comparando il risarcito medio dei sinistri assicurativi (dagli 11.000 euro del 2002 ai 4.700 euro del 2012) con i casi valutati dal Tribunale di Roma emerge come questi ultimi abbiano ricevuto un risarcimento (danno non patrimoniale e patrimoniale, esclusa restituzione dell’onorario) nettamente superiore al comparto assicurativo (> 20.000 euro in media).

Conclusioni. Il contenzioso odontoiatrico presenta un’incidenza molto bassa e che si attesta, secondo stime in eccesso, entro valori compresi tra 1:500 e 1:1.250 pazienti in trattamento. L’errore tecnico è il principale motivo di contenzioso, mentre le lamentele relative all’informazione e al consenso sono motivazioni residuali e generalmente sovrastimate. Il trattamento odontoiatrico sovente si articola in molti incontri, raramente il paziente riceve un’anestesia generale, per cui si può supporre che correttamente vi sia un adeguato flusso informativo fra sanitario e assistito.
La soccombenza dell’odontoiatra rispetto all’assistito varia dall’80 al 95% dei casi, il che è principalmente dovuto all’onere probatorio che, in ambito civilistico, grava sul professionista, cosicché anche una semplice carenza documentale può talora portare alla soccombenza. Preoccupante è il dato che un terzo degli odontoiatri pervenuti all’esame del Tribunale di Roma fosse sprovvisto di polizza assicurativa. Il quantum risarcito appare mediamente più consistente all’esito di una trattazione giudiziale rispetto alla gestione stragiudiziale della vertenza, per cui, ove vi sia evidenza di errore professionale, l’insistenza nella lite si traduce certamente in spese maggiori
e notevole prolungamento dei tempi, ma anche nell’inasprimento delle posizioni con stress emotivo per tutte le parti. I risultati della presente ricerca indicano che il contenzioso non è in aumento né a livello giudiziale né a livello stragiudiziale/assicurativo, né per numero di casi né per le somme risarcite, con riferimento sia all’attività libero-professionale sia all’odontoiatria pubblica. I toni allarmistici utilizzati con riferimento al fenomeno non trovano quindi riscontro scientifico, pertanto andrebbero evitati per non danneggiare l’immagine professionale e la fiducia del professionista nei mezzi di prevenzione del contenzioso medico-legale; diversamente sussiste il rischio di generare un aumento dell’odontoiatria difensiva.

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