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Lesioni osteolitiche dei mascellari: iter diagnostico e terapeutico – Modulo 3: Radiotrasparenze a margini netti (parte II) e multiloculari
OBIETTIVI: L’obiettivo di questo Modulo è fornire al clinico una conoscenza approfondita degli aspetti, in primis radiografici, delle lesioni radiotrasparenti a margini netti patologiche e delle lesioni multiloculari a eccezione di ameloblastoma e cheratocisti che saranno trattate nel Modulo successivo.
Saranno inoltre messe a confronto le similitudini tra le lesioni, che permettono di escludere in prima istanza alcune ipotesi diagnostiche, e gli elementi di diversità radiografico-clinica che consentono di eseguire una corretta diagnosi differenziale.
MATERIALI E METODI: È stata presa in analisi la più recente letteratura internazionale disponibile circa: cisti collaterale, cisti naso-palatina, cisti naso-labiale, cisti chirurgica ciliata, cisti radicolare, cisti residua, cisti ghiandolare odontogena, mixoma odontogeno, cisti ossea aneurismatica, emangioma centrale dell’osso e cherubismo.
Tale letteratura è stata rinvenuta attraverso le principali banche dati (PubMed, Medline, Scopus, Google Scholar e Cochrane Library), la quale è stata coniugata all’esperienza derivata da svariati anni di attività clinica degli autori.
RISULTATI: I dati riportati in letteratura evidenziano come sia possibile individuare delle caratteristiche peculiari identificative per ogni tipo di lesione tali da poter ascrivere il sospetto diagnostico a poche tipologie di lesioni. La localizzazione, l’aspetto radiografico, la distribuzione nella popolazione divisa per età, nonché caratteristiche correlate agli elementi coinvolti nella radiotrasparenza possono guidare il clinico in una corretta diagnosi.
DISCUSSIONE: Le lesioni radiotrasparenti esaminate possono essere distinte in radiotrasparenze patologiche a margini netti e multiloculari sulla base della presentazione radiografica. I quadri radiografici sono infatti fondamentali per una corretta diagnosi, ma spesso da soli non risultano dirimenti se non correlati da un’accurata anamnesi e da conoscenze topografiche e di distribuzione demografica. L’inquadramento diagnostico è finalizzato, infine, al trattamento e al corretto programma di follow-up, nonché a individuare lesioni potenzialmente più aggressive e distinguerle da condizioni parafisiologiche.
CONCLUSIONI: L’odontoiatra deve essere in grado di discriminare, attraverso una profonda conoscenza anamnestica e un’accurata indagine clinica e radiografica, le forme più o meno aggressive delle lesioni osteolitiche al fine di poter distinguere i casi che necessitano di un approccio osservazionale e un mantenimento del paziente in regime di follow- up dai casi che necessitano di un trattamento conservativo e più aggressivo, preceduto da una valutazione bioptica quando indicata.
SIGNIFICATO CLINICO: Questo Modulo ha l’intento di fornire al clinico le informazioni radiografiche utili per poter formulare una corretta ipotesi diagnostica circa le macrocategorie di lesioni radiotrasparenti patologiche a margini netti e multiloculari.
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