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Manuale di endodonzia microchirurgica
Lo scrive e sottolinea più volte il professor Arnaldo Castellucci, autore del testo e uno dei massimi esperti della materia a livello internazionale: “lo specialista che può occuparsi di endodonzia microchirurgica è esclusivamente l’endodontista, che ha le conoscenze dell’anatomia endodontica, conosce le cause che hanno portato l’elemento dentario a necessitare dell’approccio chirurgico, conosce i mezzi e i materiali da utilizzare per trasformare, con una percentuale superiore al 90%, un insuccesso endodontico in un nuovo successo a lungo termine”.
Professor Castellucci, lei ha coniato la definizione di “endodonzia microchirurgica” che ritiene preferibile rispetto a quella di “chirurgia endodontica”: perché?
Perché sono due concetti completamente diversi; infatti, noi endodontisti interveniamo con una terapia endodontica fatta attraverso un lembo chirurgico e lo facciamo esclusivamente in quei casi in cui non riusciamo, per motivi meccanici, cioè per la presenza di ostacoli, a ottenere il sigillo apicale per via ortograda. Per questo si chiama endodonzia (sostantivo) chirurgica (aggettivo), meglio definita microchirurgica perché la eseguiamo sotto microscopio operatorio.
Al contrario, quella che io chiamo chirurgia (sostantivo) endodontica (aggettivo) è quella che fanno molti chirurghi orali e maxillo facciali, che eseguono l’intervento chirurgico al solo scopo di rimuovere la lesione e che spesso non eseguono l’otturazione retrograda del canale radicolare.
Purtroppo, infatti, sono ancora tantissimi i pazienti che incontro e che hanno subito uno o più interventi di apicectomia per rimuovere una parete cistica che non avrebbe avuto nessun bisogno di essere rimossa e che alla radiografia non mostrano la presenza di alcun sigillo apicale.
Infatti – come ci ha insegnato già nel lontano 1962 il professor Herbert Schilder – non si deve fare nessuna differenza tra granuloma e cisti poiché entrambi sono semplicemente lesioni di origine endodontica, che con una terapia endodontica eseguita correttamente guariscono, con o senza l’approccio chirurgico.
Non è più accettabile, pertanto, vedere casi trattati chirurgicamente solo perché non si è capito qual è stata la causa che ha portato allo svilupparsi della lesione, cioè la presenza di batteri lasciati all’interno del sistema canalare stesso.
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