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Sospetto di cementoblastoma nella pratica clinica: sondaggio su 157 odontoiatri veneti

OBIETTIVI. Il cementoblastoma è un tumore odontogeno benigno raro. In letteratura sono riportati solamente case report e case serie: 141 articoli con 258 cementoblastomi accertati con diagnosi istologica. L’obiettivo di questo lavoro è valutare le conoscenze di odontoiatri professionisti del territorio del Veneto riguardo la diagnosi, la terapia e la prognosi di un sospetto cementoblastoma e rilevare l’eventuale ruolo di un centro di patologia e medicina orale sul territorio.

MATERIALI E METODI. Sono stati inviati 200 questionari a odontoiatri professionisti della regione Veneto. È stata utilizzata la piattaforma Google Forms sia per la stesura di un questionario qualitativo a risposte chiuse sia per l’analisi statistica delle risposte stesse. I questionari sono stati strutturati per essere semplici e di veloce esecuzione per tutti gli intervistati. L’indagine ha garantito l’anonimato dell’intervistato, al quale sono stati richiesti solamente età e sesso.

RISULTATI. Dei 200 inviati, 157 questionari sono stati compilati correttamente e accettati. Il 73,9% degli intervistati eseguirebbe una TC per approfondimento diagnostico. Di questi, il 65,5% procederebbe con una biopsia incisionale ed esame istologico. Il 12,7% degli intervistati eseguirebbe un test di vitalità come primo step diagnostico. Il 63,7% eseguirebbe una biopsia incisionale prima della terapia, il 14,7% programmerebbe l’enucleazione immediata della lesione, il 21,6% eseguirebbe un follow-up radiologico.
Il 51% degli intervistati invierebbe il caso in un centro di patologia e medicina orale per le cure. Il 92% degli intervistati riconosce il rischio di recidiva a seguito del trattamento di enucleazione.

DISCUSSIONE. Al fine di raggiungere l’obiettivo dello studio è stata scelta un’indagine conoscitiva a distanza informatizzata. La scarsità di dati in letteratura non fornisce indicazioni univoche sul percorso diagnostico, né sul trattamento della malattia in questione.
A parere degli autori può essere consigliabile accertarsi della vitalità dell’elemento dentario come primo step, poiché tale patologia entra in diagnosi differenziale con alcune lesioni infiammatorie di simile immagine radiologica; poi passare all’approfondimento radiologico e istologico, quindi alla terapia.
Nel caso di cementoblastoma, l’esame istologico è fondamentale prima di impostare un qualunque trattamento. In letteratura non è presente un trattamento universalmente accettato, per questo all’intervistato non viene chiesto di scegliere una terapia specifica.
Dai risultati emersi, è ragionevole supporre, inoltre, che in questi casi sia importante la presenza di un centro di patologia e medicina orale di riferimento sul territorio.

CONCLUSIONI. I risultati di questo studio sottolineano una conoscenza discreta dell’entità nosologica, minore per quanto concerne la diagnosi e la terapia, forse rimarcando l’importanza della presenza di un centro di riferimento e la necessità di ulteriori studi sull’argomento.

SIGNIFICATO CLINICO. L’ipotesi alla base di questo progetto era la presenza di una difficoltà diagnostica ed eventualmente terapeutica riguardo la patologia cementoblastoma.
Grazie all’analisi delle risposte di un campione relativamente numeroso, gli autori hanno rilevato una buona conoscenza riguardo alla patologia nella popolazione campionata, ma alcune carenze dal punto di vista della diagnosi e della terapia.
Circa la metà degli intervistati ritiene utile inviare il caso presso un centro di patologia e medicina orale, il quale può assumere per i colleghi un ruolo di riferimento in queste evenienze.

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Table of Contents: Vol. 90 – Issue 1 – Gennaio 2022

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