Articoli

La carie dentaria in età pediatrica: considerazioni per un piano di trattamento sempre efficace

Obiettivi  La gestione della carie dentaria rappresenta da sempre una delle procedure odontoiatriche più comuni in età pediatrica. Da un lato, fattori quali le abitudini alimentari e la (spesso) scarsa propensione all’igiene orale da parte dei piccoli pazienti contribuiscono di più, in questa fascia di età, all’accumulo di placca e alla formazione di lesioni cariose. Dall’altro, la presenza di altri fattori di rischio quali la presenza di una dentizione mista o di dispositivi ortodontici fissi e mobili rendono le manovre di igiene più difficoltose e aumentano la tendenza alle demineralizzazioni.
Materiali e Metodi  Un’analisi della letteratura è stata eseguita per interpretare gli approcci più comuni ai pazienti pediatrici. Gli obiettivi dell’Organizza-zione Mondiale della Sanità (OMS) sono ormai da anni indirizzati a una drastica riduzione della patologia cariosa nel bambino, e questo richiede una sinergia fra tutte le figure professionali che si occupano della salute del paziente, mettendo in pratica misure preventive ancora più che trattando lesioni ormai instauratesi. Molti passi avanti sono stati fatti negli anni anche dai governi nazionali e in Italia esistono da tempo delle chiare linee guida nazionali per aiutare i professionisti in un corretto approccio ai pazienti di età pediatrica.
Risultati  L’analisi delle linee guida suggerisce misure profilattiche e preventive che sono di facile applicazione e sono indicate per tutti i soggetti in età pediatrica. L’identificazione dei fattori di rischio porta a terapie appropriate e alla corretta scelta dei materiali da impiegare.
Conclusioni  L’identificazione dei soggetti a rischio rappresenta uno dei passi fondamentali nel paziente pediatrico, poiché può pesantemente influenzare la scelta del materiale, dei periodi di richiamo o anche del momento ideale per intraprendere un trattamento. Un errore può costare la perdita degli elementi dentari, decidui e permanenti, con conseguenti danni futuri al sorriso del paziente.

Per continuare la lettura scaricare l’allegato.

doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.03.2018.05

Indexed on: SCOPUS | WEB OF SCIENCE | EMBASE | GOOGLE SCHOLAR | CROSSREF

Impact factor 2022: 0,2