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Efficacia degli interventi su donne incinte, neo-mamme e altri caregiver primari per la prevenzione della carie nella prima infanzia: una revisione Cochrane

BACKGROUND: La carie dentale è una delle malattie croniche più comuni dell’infanzia ed è associata a conseguenze negative sulla salute e sull’economia dei bambini e delle loro famiglie. I bambini appartenenti a classi socio-economicamente svantaggiate hanno un rischio maggiore di carie nella prima infanzia (ECC).

OBIETTIVI: Valutare gli effetti degli interventi su donne incinte, neomamme o altre persone che si prendono cura dei bambini nel primo anno di vita per prevenire l’ECC (dalla nascita ai sei anni di età).

METODI DI RICERCA: Un Cochrane Oral Health’s Information Specialist ha effettuato una ricerca nei seguenti database: Cochrane Oral Health’s Trials Register (al 14 gennaio 2019), Cochrane Pregnancy and Childbirth Group’s Trials Register (al 22 gennaio 2019), Cochrane Central Register of Controlled Trials (CENTRAL) (Cochrane Register of Studies, al 14 gennaio 2019), MEDLINE Ovid (dal 1946 al 14 gennaio 2019), Embase Ovid (dal 1980 al 14 gennaio 2019) e CINAHL EBSCO (dal 1937 al 14 gennaio 2019).
I registri US National Institutes of Health Trials Registry (ClinicalTrials. gov) e World Health Organization International Clinical Trials Registry Platform sono stati consultati per identificare gli ongoing trials.
Non sono state poste restrizioni sulla lingua o sullo stato di pubblicazione.

CRITERI DI SELEZIONE, RACCOLTA E ANALISI DEI DATI: Sono stati inclusi studi randomizzati controllati (RCT) che confrontano uno o più interventi su donne incinte, madri o altre persone che si prendono cura di bambini nel primo anno di vita (i tipi di intervento includevano educazione/ promozione clinica e della salute orale come educazione all’igiene, allattamento al seno e altri consigli dietetici, e politica o servizio sanitario), rispetto alla cura standard, al placebo o a un altro intervento.
Nei criteri di inclusione, gli studi dovevano riportare almeno un outcome legato alla carie.
Due revisori hanno valutato in modo indipendente l’ammissibilità dello studio, estratto i dati, valutati il rischio di bias e la qualità delle prove utilizzando l’approccio GRADE.

RISULTATI: Sono state riscontrate alcune prove che i bambini, le cui madri (o altre persone che si prendevano cura di loro) avevano ricevuto consigli su un regime dietetico sano e su pratiche specifiche per l’alimentazione di neonati e bambini, avevano meno probabilità di avere carie fino all’età di sei anni rispetto a quelli i cui caregiver avevano ricevuto un approccio di cure abituali (usual care).
Gli altri interventi di educazione alla salute orale (sostegno all’allattamento al seno; consigli sulla dieta infantile, sull’alimentazione e sulla pulizia dei denti) non hanno dimostrato efficacia nel ridurre il rischio di carie nei bambini piccoli rispetto alle cure abituali (usual care). I risultati di questi studi, tuttavia, erano così incerti che non è possibile concludere che questi interventi non funzionino.
Sono stati osservati risultati contrastanti sui trattamenti per ridurre i batteri nella bocca delle madri, per cui non si hanno conclusioni definitive sulla loro capacità di prevenire o meno la carie nella prima infanzia.
Nessuno degli studi inclusi ha indicato di avere ricevuto finanziamenti che potrebbero avere influenzato i risultati.

CONCLUSIONI DEGLI AUTORI: Prove di moderata qualità suggeriscono che fornire consigli sulla dieta e sull’alimentazione alle donne incinte, alle madri o ad altre persone che si prendono cura di bambini fino all’età di un anno probabilmente porta a un rischio leggermente ridotto di carie nella prima infanzia (ECC). Le prove rimanenti hanno un livello di qualità da basso a molto basso e non sono sufficienti per determinare quali altre tipologie e caratteristiche di interventi possano essere efficaci per prevenire l’ECC.
Sono necessari studi randomizzati ampi e di alta qualità di educazione/ promozione della salute orale, interventi clinici e di accesso alle politiche e ai servizi per chiarire gli effetti dei diversi interventi e fornire indicazioni pratiche.
Sono, inoltre, stati identificati 12 studi attualmente in corso. I ricercatori che progettano studi futuri dovrebbero descrivere nel dettaglio le componenti dell’intervento, il contesto e i partecipanti, considerare se e come gli effetti vengano modificati dalle caratteristiche di tali aspetti e adottare un approccio coerente per misurare e segnalare l’ECC.

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Table of Contents: Vol. 92 – Issue 10 – Dicembre 2024

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