Articoli

Impianti ibridi come scaffold biologico nella stabilità tissutale in regione estetica

INTRODUZIONE: L’utilizzo degli impianti osteointegrati per la riabilitazione implantoprotesica di pazienti odontoiatrici è oggi una realtà affermata, con alle spalle decenni di predicibilità.
È opinione comune che, nell’ambito dei piani di trattamento implanto- protesici, attualmente il problema più rilevante sia rappresentato dalle riabilitazioni in regione estetica. Nei settori posteriori, infatti, l’odontoiatra ha la possibilità di privilegiare la componente funzionale/masticatoria piuttosto che quella visivo/estetica; viceversa, in regione intercanina qualunque complicanza può comportare un vero e proprio problema estetico di difficile approccio chirurgico e di complessa risoluzione.
In questo studio gli autori hanno utilizzato impianti ibridi dotati di collare in zirconia da 1,5 mm per provare ad affrontare una serie di casi clinici in regione anteriore intercanina con una particolare attenzione dal punto di vista del risultato estetico finale della riabilitazione implanto-protesica.

MATERIALI E METODI: Sono stati trattati 37 pazienti (20 femmine, 17 maschi) di età compresa fra i 25 e i 70 anni (età media: 59±1,45 y/o). In totale sono stati inseriti 82 impianti nella zona anteriore, sugli elementi 1.1, 1.2, 2.1, 2.2 dove, in tutti i casi, si è riscontrata una deiscenza ossea del tavolato vestibolare ≥2 mm con grado e perdita parziale del tavolato osseo vestibolare compreso tra 1,5 e 2,5 mm, ma con mantenimento di mucosa cheratinizzata. Sono stati impiegati impianti ibridi TBR® (Tolosa, Francia) Z1-Connect®, con collare in zirconia da 1,5 mm e lunghezza variabile fra 10,5 e 13 mm.
Il protocollo chirurgico prevede l’affondamento del collare in zirconia sino alla totalità della sua emergenza per compensare il deficit osseo rilevato e consentire un “effetto scaffold” del tessuto connettivo sovrastante.
Gli elementi dentali sono stati protesizzati singolarmente a 3 mesi di distanza. Gli impianti inseriti sono stati controllati a 7 giorni dall’intervento e successivamente ogni 3 mesi per un totale di 36 mesi di follow-up.
La valutazione dell’osso residuo vestibolare è stata svolta a 12, 24 e 36 mesi attraverso il software SPSS (IBM® Company, Chicago, IL), che ha permesso di monitorare, attraverso una calibrazione specifica, l’andamento dell’osso residuo mesiale e dell’osso residuo distale nel corso del tempo.
Ogni rx endorale è stata digitalizzata e calibrata per ridurre il margine di errore.

RISULTATI E DISCUSSIONE: Il protocollo chirurgico consente, attraverso il collare in zirconia (che funziona come impalcatura biologica), di colmare il deficit osseo evitando interventi di rigenerazione tissutale/ossea guidata, mantenendo la stabilità dei tessuti peri-implantari e garantendo un aumento della maturazione dell’epitelio attraverso le caratteristiche biomimetiche di questo materiale.
Nei controlli a distanza si è potuto rilevare assenza di placca batterica (Plaque Index), assenza di sanguinamento al sondaggio (Blood Index) e un significativo aumento del trofismo connettivale.
L’impiego di impianti ibridi con un collare in zirconia da 1,5 mm ha reso possibile colmare depressioni tissutali in regione estetica, fornendo uno scaffold bioattivo a beneficio della ricrescita dei tessuti molli, che può garantire un “effetto balcone” per il sostegno in senso orizzontale e un’assoluta predicibilità sulla stabilità tissutale in senso verticale, caratteristiche già riscontrate negli anni dall’utilizzo di protesi in zirconia con caratteristiche positive sulla diminuzione della proliferazione batterica e sull’aumento del trofismo e della stabilità connettivale.

CONCLUSIONI: L’utilizzo di impianti ibridi rappresenta un valido supporto nella gestione di deiscenze ossee di piccola e media entità in regione estetica, diminuendo i tempi di recupero post-operatori e garantendo una stabilità connettivale e una proliferazione stimolata nel tempo.

Per continuare la lettura gli abbonati possono scaricare l’allegato.

Table of Contents: Vol. 92 – Issue 10 – Dicembre 2024

Indexed on: SCOPUS | WEB OF SCIENCE | EMBASE | GOOGLE SCHOLAR | CROSSREF

Impact factor 2022: 0,2