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La scelta del colore in odontoiatria restaurativa diretta

Obiettivi  Questo articolo si propone di ac­compagnare il clinico nel percorso di perfezionamento delle cono­scenze sulle proprietà ottiche de­gli elementi dentari, delle masse composito e le modalità su come rilevarle dagli elementi da rico­struire, al fine di operare una scel­ta sulle masse da utilizzare per l’esecuzione del restauro diretto.

Materiali e metodi  Un colore si identifica attraverso le sue proprietà cromatiche (tinta, croma, valore), acromatiche (lu­centezza, opacità, trasparenza, traslucenza) e i fenomeni ottici (traslucenza e opalescenza). La reale problematica però è sempre stata quella di razionalizzare il co­lore in modo che potesse essere codificato in maniera numerica e quindi potesse essere comparabi­le razionalmente. Grazie agli spazi colorimetrici è possibile misurare, classificare e riprodurre il colore; il sistema più diffuso si chiama CIE­Lab*.

In odontoiatria, per rilevare il colo­re per il restauro diretto esistono vari sistemi, tra cui scala colore del commercio, scala colore del sistema composito e scala colore personalizzata. Attualmente, mol­to utilizzati, sono anche gli stru­menti elettronici, come colorimetri e spettrofotometri (VITA Easysha­de, VITA Zahnfabrik, Bad Säckingen, Germania; Spectosha­de-Micro, MHT, Niederhasli, Sviz­zera), che permettono di rilevare il colore base del dente e di conver­tirlo in dati, al fine di eliminare la soggettività legata alla determina­zione del colore, aumentando il li­vello di coerenza nel processo di determinazione dello stesso.

L’odontoiatra, però, possiede an­che altri strumenti che gli permet­tono uno studio più approfondito del colore, come la fotografia e gli scanner intra-orali.

Il metodo analizzato dagli autori è invece quello di applicare, senza nessun sistema adesivo, delle masse di composito sull’elemento da restaurare, polimerizzarlo e va­lutare se ci siano o meno delle corrispondenze, secondo la tecni­ca definita “button-try”.

Risultati  L’articolo mostra come le metodi­che di rilevazione del colore più indicate siano le scale colore per­sonalizzate e le prove cliniche “button-try” delle masse che si in­tendono utilizzare. Quest’ultima tecnica presenta però dei limiti se è necessario selezionare le masse traslucenti (lo smalto) in quanto esse mostrano il loro effetto solo se polimerizzate su una massa più opaca.

Un contributo importante e fondamentale è fornito anche dal­la conoscenza delle proprietà otti­che dei materiali a disposizione del clinico.

Conclusioni  Selezionare la corretta massa nei settori anteriori è sempre una grande sfida per il clinico. In que­sto articolo sono descritte le tecni­che usate per ottenere informa­zioni relative al colore e per sele­zionare le masse.

Implicazioni cliniche  Selezionare la corretta massa può migliorare i risultati estetici dei re­stauri diretti e ridurre il tempo per la correzione del restauro stesso.

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Table of Contents: Vol. 89 – Issue 06 – Giugno 2021

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