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Protesi fissa: full immersion, overview e aspetti attuali – Modulo 4: Articolatori analogici e real movement virtuale, differenze e vantaggi del digitale, supporto strumentale e controllo delle forze in protesi
OBIETTIVI: Rilevate le impronte analogiche o digitali ed eseguite le opportune registrazioni inter-mascellari da parte dell’odontoiatra, il percorso analogico o digitale differirà nelle strumentazioni e nelle modalità di svolgimento, ma non nelle finalità, che sono dunque comuni nei due flussi.
L’obiettivo di questo Modulo è quello di spiegare cosa e perché sia necessario eseguire alla poltrona e in laboratorio per svolgere un caso protesico analogicamente o digitalmente, con quali differenze, vantaggi, svantaggi, limiti legati ai due flussi, con quali finalità comuni, e perché le strumentazioni digitali di ultimissima generazione rappresentino davvero una miglioria e un concreto passo avanti nell’impostazione e nello svolgimento di un caso protesico che si voglia impostare tenendo conto del real movement del paziente.
Vengono descritti gli strumenti che possono essere d’ausilio relativamente alla verifica della funzione occlusale- protesica e al controllo delle forze in gioco.
MATERIALI E METODI: Per perseguire tali obiettivi, sono riassunte le motivazioni e le modalità inerenti l’utilizzo degli articolatori analogici e digitali oggi maggiormente d’impiego, le impostazioni e i settaggi, le rilevazioni necessarie, il grado di precisione correlato alla tipologia di strumento d’uso, enfatizzando l’importanza di un’impostazione lavorativa basata sul reale movimento articolare del paziente.
Il cosiddetto “real movement” supera il concetto di determinanti articolari, nel rispetto della funzione dell’ATM con la conseguente auspicata congrua gestione delle forze che si sviluppano sul piano occlusale. Si considerano i molteplici aspetti legati a tali concetti in relazione alla recente letteratura esistente, raccolta attraverso le principali banche dati (PubMed, Medline, Scopus, Google Scholar e Cochrane Library).
RISULTATI E DISCUSSIONE: Dall’analisi della principale letteratura presa in esame e dall’esperienza clinica degli autori, possiamo affermare che il diverso assetto articolare è correlato a una differente intercuspidazione delle arcate dentarie. In altre parole, l’anatomia occlusale influisce sul movimento mandibolare in quanto determina sul poligono di Posselt il punto di partenza, corrispondente alla massima intercuspidazione, e i limiti superiori, determinati dall’inclinazione delle guide laterali anteriori e dall’ampiezza dell’escursione mandibolare.
Partendo da questi presupposti, confermati dalla letteratura e dalla clinica, risulta evidente l’importanza di poter intercettare in quali casi è consigliabile lavorare protesicamente a valori individuali e perché (non in tutti). In tali casi, risulterà oltremodo fondamentale capire come settare un articolatore su valori individuali in base alle determinanti articolari registrate del singolo paziente, e come eseguire dunque l’acquisizione di un arco facciale tridimensionale rilevando il movimento reale, o real movement, del paziente stesso. Sarà parimenti utile intercettare, misurare e gestire un sovraccarico a diversi livelli, coronale (su elementi protesici o su dentatura naturale), radicolare o articolare, utilizzando i più recenti dispositivi digitali forniti dal commercio.
SIGNIFICATO CLINICO: Riprendendo diversi concetti affrontati nel Modulo 3 del presente Corso – primi tra tutti i modelli diagnostici, il montaggio in articolatore, la ceratura di diagnosi e il mock-up – questo Modulo ne approfondisce l’utilità estendendo per il discente il significato di acquisire nozioni utili, una volta formulato un progetto protesico, a mantenere quel sodalizio combinato odontoiatra- odontotecnico di sicura valenza e importanza.
L’utilità del Modulo è pertanto rivolta a chi desidera approfondire la conoscenza relativa alla registrazione delle determinanti articolari specifiche del singolo paziente e al relativo settaggio dell’articolatore per lavorare a valori individuali. Comunicazione, competenze progettuali, percorso progettuale e realizzativo in un’ottica di team studio-laboratorio ne caratterizzano la stesura. Tale percorso completa quel piano di trattamento protesico integrato sempre auspicabile, conducibile in modo analogico e dunque tradizionale, oppure digitalmente: in quest’ultimo caso facilità di acquisizione dei dati, loro impiego, fruibilità ed effettivo riscontro clinico risultano davvero stupefacenti e di semplice applicazione.
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