Articoli

Implantologia ceramica: stato dell’arte e prospettive future

OBIETTIVI: Lo scopo di questo lavoro è analizzare l’evoluzione degli impianti in zirconia, confrontando i design one piece e two piece così da evidenziarne i vantaggi e i limiti di ognuno. Inoltre, si approfondirà lo sviluppo del materiale ceramico, i trattamenti di superficie e i componenti customizzabili da poco introdotti.

MATERIALI E METODI: La ricerca coinvolge una revisione completa della letteratura sugli impianti in zirconia, i loro processi di produzione e i trattamenti di superficie. L’analisi confronta i due design monocomponente e bicomponente, valutando le loro proprietà biomeccaniche, le indicazioni cliniche e i risultati estetici. Lo studio esamina anche le recenti innovazioni nelle componenti customizzabili degli impianti e i loro potenziali vantaggi.

RISULTATI: Gli impianti in zirconia si possono considerare una valida alternativa all’implantologia tradizionale in titanio, offrendo una maggiore biocompatibilità e risultati estetici eccellenti. Gli impianti monocomponente in zirconia hanno una struttura unica con il corpo implantare e abutment, adatta per i casi in zona estetica e in pazienti con fenotipo gengivale sottile. Al contrario, gli impianti two piece in zirconia presentano corpo implantare e abutment separati, offrendo maggiore versatilità durante la pianificazione del trattamento.
La scelta tra i due design si basa sulle caratteristiche individuali del paziente. La zirconia stabilizzata con ittria (YSZ) ha sostituito le ceramiche di allumina grazie alle sue eccellenti proprietà meccaniche, alla biocompatibilità e alla capacità di osteointegrazione, comparabili agli impianti in titanio. I processi di produzione sono migliorati, grazie alla progettazione e alla produzione CAD/CAM delle fixture, in particolare tramite le tecniche di soft machining di zirconia pre-sinterizzata o l’hard machining di zirconia completamente sinterizzata. La tecnica di soft machining riduce il tempo di produzione e i difetti superficiali, ma richiede una compensazione per la contrazione del materiale durante la sinterizzazione. L’hard machining garantisce una migliore stabilità dimensionale, nonostante la lavorazione dei blocchi completamente sinterizzati renda più lunga e complessa la produzione.
La Powder Injection Molding permette di produrre geometrie avanzate con una lavorazione precisa, che non necessita di fasi di rifinitura e consente una riduzione dei costi. I trattamenti superficiali, come l’uso di acido fluoridrico e la sabbiatura con ossido di alluminio, migliorano l’osteointegrazione e l’adesione dei tessuti molli all’impianto. Il trattamento al laser CO2 ha mostrato risultati promettenti nel migliorare la bagnabilità della superficie e nel promuovere la formazione del coagulo.
L’introduzione di componenti customizzate che si adattano all’anatomia e alle condizioni cliniche individuali del paziente garantisce un adattamento e una stabilità ottimali del restauro.

CONCLUSIONI: Gli impianti in zirconia rappresentano un’ottima opzione terapeutica nella moderna implantologia. Mentre le fixture monocomponente
hanno indicazioni specifiche, gli impianti bicomponente offrono maggiore adattabilità. L’evoluzione del materiale ha permesso di migliorare nel tempo le prestazioni degli impianti in zirconia. Le componenti customizzabili degli impianti permettono di ampliare l’utilizzo di queste fixture.
È necessario approfondire la ricerca e gli studi clinici a lungo termine per convalidare ulteriormente l’efficacia e la durata di queste soluzioni innovative.

SIGNIFICATO CLINICO: L’analisi approfondita delle caratteristiche della zirconia e degli impianti ceramici fornisce un razionale al loro impiego nelle diverse situazioni cliniche, in generale per i casi fortunatamente contenuti di ipersensibilità al titanio oppure in casi ad alta valenza estetica soprattutto in presenza di biotipi sottili.

Per continuare la lettura gli abbonati possono scaricare l’allegato.

Table of Contents: Vol. 91 – Issue 10 – Dicembre 2023

Indexed on: SCOPUS | WEB OF SCIENCE | EMBASE | GOOGLE SCHOLAR | CROSSREF

Impact factor 2022: 0,2