Articoli
Stampa
La home page di Repubblica mi informa che (copio e incollo) “Kanye West ha cambiato sorriso: al posto dei denti una protesi in titanio da oltre 850 mila dollari”. Per chi non avesse un’idea precisa di chi sia questo signore, Kanye West è un musicista statunitense che ha venduto 140 milioni di singoli e 20 milioni di album, fashion designer per diversi marchi sportivi e del lusso, afroamericano amico e sodale di Trump, e candidato presidente nel 2020.
Per il nuovo sorriso sembra essersi ispirato allo Squalo, non il pesce feroce di Spielberg, ma il cattivo dei film di 007 degli anni Settanta con Roger Moore (i miei preferiti). Il risultato è francamente inguardabile, sembra un bite fatto con la carta stagnola. La cosa che più mi ha colpito leggendo l’articolo è però scoprire che autore dell’opera è un chirurgo odontotecnico, figura mitologica creata dalla fantasia della giornalista che sulle professioni odontoiatriche sembra saperne quanto il meno alfabetizzato tra i miei pazienti ottuagenari.
Ma nelle ultime settimane anche l’autorevole New York Times ha parlato di salute orale. “Inside the Booming Business of Cutting Babies’ Tongues” è un’inchiesta rigorosa che, al di là del titolo allarmante, riferisce di un aumento esponenziale di interventi di frenulectomia linguale (inutili) tra i neonati statunitensi.
“Profitto, avidità e ignoranza” denunciano le giornaliste. Un professionista senza troppi scrupoli può arrivare a guadagnare 90 mila dollari alla settimana grazie all’azione congiunta di consulenti dell’allattamento (!!), pressione sociale sulle neomamme, lobbying dell’industria e le ormai immancabili campagne sui social media.
Non fanno difetto gli aspetti farseschi, come l’evento “Tequila e frenuli linguali” in cui un centinaio di colleghi radunati in Arizona vengono formati, tra un bicchiere e l’altro, non solo sulle tecniche chirurgiche, ma anche su come promuovere l’intervento su internet. Speriamo che la cosa rimanga all’interno dei confini degli Stati Uniti.
Che dire? In un modo o nell’altro quando la professione arriva su giornali raramente ne esce bene. Forse è giunta l’ora di assumere un addetto stampa per la categoria.
Buona lettura.
Giovanni Lodi, Direttore Scientifico Dental Cadmos