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L’importanza della vitamina D in odontoiatria: rassegna della letteratura

OBIETTIVI: Sempre più diffusamente si parla di vitamina D (vit. D) e del suo contributo nel mantenere un’adeguata mineralizzazione dello scheletro osseo attraverso il controllo delle concentrazioni sieriche di calcio e fosforo, nonché del suo supporto al sistema immunitario, ma sono rari e poco valutati gli studi riportanti i suoi effetti sulle ossa mascellari umane e sulla prevenzione di parodontiti e perimplantiti. In questa rassegna della letteratura vengono evidenziati i percorsi ormonali e paracrini, le fonti di derivazione della vit. D, i relativi ma complicati passaggi metabolici e le sue funzioni, specie come prevenzione sia in implantologia che in parodontologia.

MATERIALI E METODI: In questa rassegna della letteratura è stata condotta una revisione della letteratura nazionale ed internazionale sull’argomento, sono stati raccolti i dati scientifici pubblicati fino ad oggi e descritte le caratteristiche, le funzioni e l’utilità clinica dell’assunzione di vitamina D nel contesto parodontale ed implantare.

RISULTATI E CONCLUSIONI: La vitamina D nell’uomo viene introdotta attraverso il cibo (20% del fabbisogno), dove si trova sotto forma di D2 o anche D3, e dalla cute stimolata dai raggi solari ultravioletti sottoforma di D3, in misura pari all’80% del fabbisogno. La vitamina D3 è quella più efficacie nel generare gli effetti biologici. Dopo essere stata introdotta, la vit. D3 va al fegato dove viene trasformata in calcidiolo, di cui è possibile misurare la concentrazione ematica, e in questa forma, stoccata. Al bisogno viene prelevata ed inviata ai reni dove si trasforma in calcitriolo che è la forma biologicamente attiva.
Quindi la vit. D nel nostro organismo è presente contemporaneamente almeno in 4 forme: la D2, il colecalciferolo (o D3), il calcidiolo (valutabile attraverso il dosaggio plasmatico) ed il calcitriolo (forma questa biologicamente attiva).

SIGNIFICATO CLINICO: Il ruolo della Vitamina D nella terapia chirurgica orale sta emergendo con alcune evidenze scientifiche che delineano un ruolo importante, sia pure come co-fattore, nel successo implantare e parodontale.

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Table of Contents: Vol. 93 – Issue 2 – Febbraio 2025

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