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L’Halicin, una molecola sviluppata come antidiabetico, è al momento oggetto di studi preclinici che ne indagano l’attività antibatterica. Si chiama così perché è stato un software di intelligenza artificiale che ne ha ipotizzato l’impiego come antibiotico, dopo averne confrontato la struttura con quelle di migliaia di sostanze dagli effetti farmacologici noti con cui era stato istruito. Ecco perché al momento di battezzarla, gli autori della ricerca hanno pensato al più famoso computer intelligente del cinema (non particolarmente benevolo a dire il vero): HAL 9000
di 2001 Odissea nello Spazio.
Questo accadeva alcuni anni fa, nel 2019 per la precisione. Da allora l’intelligenza artificiale è stata impiegata in numerosi laboratori per individuare nuove sostanze antibiotiche. E i motivi di ottimismo ci sono. È di poche settimane fa un articolo di Cell che riporta di come l’intelligenza artificiale abbia individuato quasi un milione di peptidi antimicrobici e di come 79 sui 100 testati in vitro si siano dimostrati efficaci. Questo enorme archivio è adesso in rete a disposizione della comunità scientifica. Si chiama AMPSphere.
Ottimismo sì, ma con juicio. Perché nessuna di queste molecole ha ancora mostrato efficacia e sicurezza nell’essere umano, e dal momento che il nostro organismo è molto diverso da una coltura batterica non possiamo dimenticare che l’antibiotico-resistenza rimane un problema di sanità pubblica, probabilmente IL problema.
Ce lo rammenta un articolo di Lancet, anche questo recentissimo, che fa ammontare a circa 5 milioni a livello globale i morti attribuibili nel 2021 alle resistenze antibiotiche, con un aumento dell’80% rispetto al 1990 tra chi ha più di 70 anni e una previsione, se la tendenza non dovesse cambiare, di oltre 8 milioni di morti nel 2050.
E allora, in attesa che qualcuna di queste promettenti molecole, dopo aver superato trial clinici che nessuna intelligenza artificiale è in grado di fare, raggiunga il bancone della farmacia sotto casa, continuiamo a considerare gli antibiotici una risorsa essenziale e limitata, e perciò preziosa.
Buona lettura.
Giovanni Lodi, Direttore Scientifico Dental Cadmos