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Diagnosi e terapia di un caso di riassorbimento cervicale esterno

OBIETTIVI: Il Riassorbimento Cervicale Esterno (ECR) è la perdita di tessuto duro dentale come risultato dell’azione di cellule mesenchimali che si differenziano in odontoclasti e fagocitano la dentina; di solito inizia nella regione cervicale della superficie radicolare dei denti. Una gestione efficace ed un trattamento appropriato possono essere effettuati solo se si conosce l’esatta posizione della lesione ECR; l’uso della CBCT (Cone beam computed tomography) può essere dirimente nella diagnosi e nel piano di trattamento. Lo scopo del lavoro è di descrivere gli aspetti diagnostici e le fasi di trattamento di un caso di riassorbimento cervicale esterno analizzando gli aspetti clinici e radiografici, che contraddistinguono questa patologia aggressiva e poco frequente, in cui una diagnosi tardiva può compromettere il recupero dell’elemento dentario.

MATERIALI E METODI: All’attenzione degli autori è giunto un caso di riassorbimento cervicale esterno su un primo molare mandibolare; l’elemento dentario è stato trattato dapprima endodonticamente e successivamente a lembo aperto è stata ricostruita la porzione compromessa dal riassorbimento con resina composita; la possibilità di aver effettuato una CBCT (Cone beam computed tomography) ha permesso di effettuare subito una diagnosi e programmare un piano di trattamento corretto. Sono stati effettuati controlli clinici e radiografici a 24 mesi.

RISULTATI E CONCLUSIONI: L’assenza completa o la presenza di lievi sintomi rende l’ECR difficile da diagnosticare in maniera precoce; sicuramente in questa fase la perdita dell’attacco parodontale diagnosticata con un sondaggio verticale e orizzontale nella porzione cervicale dell’elemento dentario, può far nascere un sospetto che può essere avvalorato da altri esami diagnostici. La radiografia endorale periapicale rileva informazioni limitate sull’anatomia dentoalveolare a causa della natura bidimensionale e non può essere sufficiente per fare una diagnosi corretta. Con l’arrivo sul mercato odontoiatrico di CBCT che permettono esposizioni mirate con minor radiazioni per il paziente, la diagnosi di queste lesioni risulta di più facile interpretazione. Ne consegue che ciò può aiutare a scegliere la miglior terapia, in rapporto all’estensione e alla posizione della lesione. Quando viene diagnosticata un ECR è opportuno procedere alla cura del dente, ove sia ancora recuperabile, in quanto la progressione della patologia, anche in assenza di sintomi, è inesorabile.

SIGNIFICATO CLINICO: L’ECR in molti casi non presenta segni clinici evidenti ed il rilevamento avviene spesso attraverso un reperto radiografico occasionale;
può essere erroneamente diagnosticato come carie, tuttavia, la lesione è distinguibile per il suo aspetto clinico, la base dura della cavità e l’abbondante sanguinamento dovuto al disturbo del tessuto di granulazione presente nella cavità durante le manovre di sondaggio. La mancata diagnosi precoce può rendere poco predicibile il recupero e spingere l’operatore all’estrazione dell’elemento dentario interessato dal riassorbimento.

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Table of Contents: Vol. 93 – Issue 3 – Marzo 2025

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