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Gestione clinica di un canino mascellare incluso in un paziente in attesa di chirurgia ortognatica

OBIETTIVI: Questo studio si propone di analizzare un caso clinico in cui sono state affrontate contemporaneamente molteplici problematiche in un giovane paziente tra cui una III classe scheletrica, l’estrazione di un incisivo centrale permanente e l’inclusione di un canino mascellare.
Questo caso è stato una sfida sotto vari punti di vista: innanzitutto per l’estrazione dell’incisivo centrale permanente che è stata una decisione complessa a causa delle implicazioni estetiche e funzionali significative; inoltre, l’inclusione del canino si è rivelata un’incognita importante, non potendo prevedere il rischio di anchilosi associato. Infine, la collaborazione richiesta al paziente che ha messo a dura prova gli autori.
È opportuno sottolineare che in certi casi non è possibile la risoluzione contemporanea delle problematiche cliniche, motivo per cui alcune malocclusioni necessitano un intervento precoce, mentre altre possono essere intercettate ma la loro risoluzione è richiesta a fine crescita.

MATERIALI E METODI: Lo scopo della presente relazione è quello di descrivere il caso di un giovane paziente di III classe con un canino mascellare incluso che è stato riposizionato nella sede dell’incisivo centrale, precedentemente estratto perché affetto da una cisti odontogena. Il canino deciduo superiore destro è stato mantenuto in sede per sostituire il canino permanente che è stato riposizionato nella sede dell’incisivo centrale.
Il trattamento ortodontico ha previsto due fasi.
In primo luogo sono stati utilizzati un arco linguale e una barra transpalatale per mantenere lo spazio, rispettivamente, nell’arcata inferiore e nell’arcata superiore; successivamente è stata impiegata una maschera facciale di Delaire per controllare la malocclusione scheletrica di III classe nel paziente in crescita.
Nella seconda fase è stata eseguita una terapia multibracket per riposizionare il canino superiore destro nella sede dell’incisivo centrale destro e per riposizionare l’incisivo laterale superiore destro. Infine, è stata eseguita una coronoplastica del canino permanente, rimodellandolo in modo che assomigliasse a un incisivo centrale.

RISULTATI: È stato eseguito il riposizionamento ortodontico dell’incisivo laterale
e del canino, consentendo un buon allineamento e una conservazione dell’osso. Il paziente è consapevole che dovrà sottoporsi a un trattamento di chirurgia maxillo- facciale al termine della sua crescita per correggere la malocclusione scheletrica di III classe.

CONCLUSIONI: Il presente caso descrive la gestione di un canino superiore destro incluso allineato nella posizione dell’incisivo centrale superiore destro in un paziente in crescita con una grave malocclusione di III classe.

SIGNIFICATO CLINICO: Descrivere un procedimento decisionale che aiuti il clinico a impostare il piano terapeutico in situazioni analoghe.

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Table of Contents: Vol. 92 – Issue 7 – Settembre 2024

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