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Laser terapia e biomateriali nel trattamento di tasche parodontali: caso clinico

La strumentazione parodontale non chirurgica è necessaria come trattamento iniziale, e come terapia di mantenimento, di qualsiasi patologia infiammatoria placca indotta, previa corretta diagnosi, che rimane assolutamente cruciale, unica e inequivocabile.[1-2] L’obiettivo della terapia parodontale è quello di mantenere il più a lungo possibile la dentizione naturale, o eventuali impianti dentali, conservando o migliorando la salute orale, la funzione masticatoria, la fonazione nonché l’estetica, preservando anche i tessuti di supporto.
L’utilizzo del laser nel trattamento delle lesioni parodontali è tuttora oggetto di accese controversie. Nel documento di consenso, Best Evidence Consensus (BEC), gli esperti convocati dall’Accademia Americana di Parodontologia (AAP) concludono che non esistono sufficienti evidenze scientifiche della letteratura internazionale per un trattamento parodontale laser assistito. Sulla base di recenti studi istologici umani si è comunque dimostrata una rigenerazione dei tessuti parodontali dopo trattamento laser assistito, sia su denti naturali che attorno agli impianti. Esistono inoltre evidenze cliniche di rimineralizzazione ossea, possibile ma non certo predicibile, dopo trattamento parodontale non chirurgico laser assistito. Oltre alla strumentazione parodontale laser assistita, esistono sul mercato diversi biomateriali da applicare successivamente al debridement meccanico, che trovano indicazioni cliniche come strategie aggiuntive per gestire un’eventuale instabilità clinica con un approccio non chirurgico.[9-10] In caso di recrudescenza dell’infezione, con aumento della profondità di tasca, l’approccio chirurgico risulta indicato, in particolare in presenza di tasche parodontali ≥6 mm. Lo scopo del presente articolo è quello di illustrare un protocollo di terapia parodontale laser assistito associato all’impiego di un nuovo hydrogel collagenico, documentando i risultati clinici e radiografici, per gestire con successo, almeno nel breve termine, un’instabilità clinica con un approccio non chirurgico.

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Table of Contents: Vol. 93 – Issue 1 – Gennaio 2025

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