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Power App: la nuova Classificazione a portata di mano
A Chicago, nel novembre 2017, si è svolto il primo World Workshop congiunto tra l’American Academy of Periodontology (AAP) e l’European Federation of Periodontology (EFP) con l’obiettivo di elaborare una nuova Classificazione sulle malattie parodontali e peri-implantari. I position papers prodotti nel corso del World Workshop sono stati pubblicati contemporaneamente sulle riviste scientifiche di riferimento delle due società: il Journal of Clinical Periodontology (per l’EFP) e il Journal of Periodontology (per l’AAP).
La nuova Classificazione è stata poi ufficialmente presentata in occasione di EuroPerio9 ad Amsterdam nel giugno 2018. Questa Classificazione rappresenta una svolta che allinea i criteri diagnostici della parodontite e delle malattie peri-implantari all’evoluzione che la medicina ha avuto negli ultimi anni. La straordinaria crescita di conoscenze rappresenta l’elemento su cui è stata costruita.
Negli ultimi tempi si è parlato di terapia personalizzata e, più recentemente, di precision medicine, concetti che sottintendono un’immagine olistica del paziente, non più visto come portatore di una malattia “fotografata” in un determinato momento della sua vita, ma come un individuo affetto da una patologia.
Grazie allo sviluppo di discipline come la genomica, la trascrittomica, la proteomica e la metabolomica il paziente può essere “curato” in modo sempre più individuale. Tutto questo ha mutato l’approccio della classe medica. La nuova Classificazione, partendo da una precisa definizione di “salute parodontale”, individua proprio il concetto di case definition: identifica il paziente affetto dalla malattia introducendo elementi nuovi che non erano presenti precedentemente.
Questa Classificazione rappresenta uno strumento clinico fondamentale e innovativo per diversi motivi:
- rende applicabile la nomenclatura delle malattie parodontali e peri-implantari anche ai non specialisti, agli operatori cioè che, pur non attuando personalmente il trattamento parodontale, sono tuttavia tenuti a fare diagnosi di malattia parodontale e a comunicare al paziente la presenza di un eventuale quadro patologico;
- semplifica la diagnosi, basandosi su criteri di stadiazione (staging) e grado di sviluppo (grading) della malattia, oltre che renderla più intuitiva e oggettiva;
- rende possibile l’inquadramento della condizione clinica rilevata (salute o malattia) in un “contesto temporale”, stabilendo il rischio di possibile evoluzione e definendo alcuni fattori in grado di modulare tale rischio;
- si tratta di una Classificazione “aperta”, in grado cioè di poter essere implementata e aggiornata – senza per questo essere modificata nella sua struttura – a seguito delle future acquisizioni scientifiche.
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