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Difettosi
Sono entrato a odontoiatria a Milano nell’autunno del 1986. Il test per l’accesso era locale e, se mi ricordo bene, con domande a risposta multipla su fogli ciclostilati con sopra il nome del candidato, corretti a mano. Il risultato grazie a una qualche formula si andava a sommare al voto di maturità (modesto il mio), per produrre la graduatoria finale e stabilire i magnifici 100 ammessi al corso di laurea più ambito del momento.
Nei trent’anni successivi il test è andato incontro a continue modifiche. In ordine sparso: si passò alla correzione digitalizzata di compiti anonimi, per limitare eventuali magheggi; venne eliminata la componente legata al voto di maturità, causa la diversa selettività delle scuole superiori; si unificò il compito, perché la difficoltà fosse la stessa per tutte le sedi; si stabilì una graduatoria nazionale, così che un candidato non venisse escluso, pur avendo ottenuto un voto più alto di uno ammesso in una sede diversa; cambiarono nel tempo il numero e il peso delle varie materie del test, in particolare di quelle di logica e cultura generale; vennero accorpati i test di medicina e di odontoiatria.
Molte delle modifiche furono figlie del buon senso, altre degli innumerevoli ricorsi accolti dal TAR del Lazio, che in qualche occasione portarono a un aumento smisurato del numero degli ammessi, con ricadute inevitabili sulla qualità della didattica. Sì, perché il numero programmato non è tanto una misura protezionistica, quanto un limite imposto dalle risorse a disposizione. Se in clinica ho trenta riuniti, non posso formare trecento studenti (cfr. Monsieur de Lapalisse).
Poi è arrivato il Test OnLine CISIA meglio noto come TOLC: accesso ai diplomati e agli iscritti agli ultimi due anni delle superiori, prova svolta al computer, possibilità di ripeterla e scegliere il punteggio migliore. Ha avuto vita breve. Un solo giro. Altra vittima del TAR del Lazio.
Lo scorso 23 febbraio si è tornati al cartaceo, per soli diplomati e iscritti all’ultimo anno. Sessanta domande a risposta multipla che saranno estratte da una banca dati resa pubblica prima del test (buona idea). Due prove, la seconda il 30 luglio (cattiva data).
Temo proprio non esista un metodo perfetto (e se esistesse verrebbe bocciato dal TAR). Però teniamoci stretti i metodi difettosi, perché l’alternativa sciaguratamente invocata potrebbe essere l’eliminazione del numero programmato.
Buona lettura.
Giovanni Lodi, Direttore Scientifico Dental Cadmos