Articles
L’importanza della compliance del paziente nel risultato della terapia parodontale: un caso clinico
Nell’anno 2018 una paziente di sesso femminile di 62 anni, non fumatrice, in terapia farmacologica con antidepressivi (ASA 2) si è presentata all’osservazione dell’autore segnalando mobilità a livello dell’elemento dentale 1.6; la paziente presentava un profilo psicologico riservato e sensibile.
Dal punto di vista dell’anamnesi stomatologica remota, ella affermava di recarsi dal dentista con frequenza irregolare, in particolar modo nell’ultimo periodo, dove, con cadenza annuale, le venivano effettuati trattamenti di rimozione della placca sopragengivale. Per quanto riguarda le sue abitudini di igiene orale, effettuava spazzolamento domiciliare (con spazzolino manuale) 2 volte al giorno, e non si serviva di dispositivi di pulizia interprossimale.
All’esame clinico intra-orale gli elementi dentari 1.8, 1.4, 2.8 e 4.8 risultavano mancanti, erano presenti lesioni cariose a carico degli elementi 1.6 (estesa radicolarmente) e 2.4 e restauri conservativi e/o protesici a livello di 1.7, 1.6, 1.5, 2.4, 2.6, 2.7, 3.7, 3.3 e 4.7. L’elemento dentale 1.6 presentava inoltre mobilità tipo 3. La paziente riferiva di non essersi mai sottoposta a trattamenti parodontali.