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Valutazione del rimodellamento dell’osso crestale in siti di impianti post-estrattivi immediati

OBIETTIVI: Per impianto dentale si intende una fixture endossea, che funge da radice per la soluzione protesica riabilitativa. Negli impianti si sviluppa un’ampiezza biologica media di 3-4 mm, ad andamento verticale, che funge da barriera (soft-tissue barrier) contro la penetrazione subgengivale di patogeni. Lasciare adeguato spazio a questa entità per formarsi potrebbe migliorare la prognosi.
L’obiettivo di questo studio è valutare se il posizionamento emerso della fixture post-estrattiva, lasciando adeguato spazio per il formarsi dell’ampiezza biologica implantare, migliori la prognosi.

MATERIALI E METODI: Sono state effettuate radiografie con tecnica a raggi paralleli a T0 (immediato post-operatorio) e T1 (ultimo follow-up). Utilizzando il software Weasis Dicom Viewer v. 4.0.3 (Weasis Team), effettuate le calibrazioni, è stata misurata la distanza tra la spalla dell’impianto e il punto più alto della cresta ossea visibile sulla radiografia, sia mesialmente che distalmente. Tramite PASW Statistic v. 18.0 (IBM, New York, USA), i risultati a T0 e T1 sono stati messi a confronto con un T-test ed è stata effettuata una regressione lineare.

RISULTATI: Come da disegno dello studio i valori analizzati erano significativamente diversi tra gruppi confrontati, essendo pari a 2,1 mm +/- 1,6 nei casi e -0,7 +/- 1,1 nei controlli. Al follow-up si sono riscontrati valori pari, rispettivamente, a 1,5 +/- 0,7 e 0,4 +/- 0,9 (p < 0,001). Nei casi, sebbene gli impianti avessero guadagnato osso rispetto a T0, si evidenziava una quantità di superficie implantare scoperta, non integrata. Nei controlli (sommersi) si è evidenziata una minima perdita ossea e la superficie implantare rimaneva quasi totalmente coperta (96,8% +/- 7,6%)

CONCLUSIONI: Si è evidenziata una relazione tra la scopertura implantare rilevata nell’immediato post-operatorio e un rimodellamento in positivo dell’osso a lungo termine. Tuttavia immergere l’impianto garantisce una maggiore copertura della fixture a lungo termine. Il disegno dello studio non consente di trarre considerazioni fisiopatologiche sul possibile nesso causale tra i parametri in esame rilevati.

SIGNIFICATO CLINICO: Questo lavoro preliminare apre le porte a studi più consistenti per confermare la realtà emersa e capirne l’eventuale nesso fisiopatologico.

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Table of Contents: Vol. 92 – Issue 4 – Aprile 2024

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