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Espansione rapida del mascellare superiore: ancoraggio tradizionale versus scheletrico
OBIETTIVI: Lo scopo dello studio è stato quello di valutare gli effetti dell’espansione rapida mascellare (ERM) sulle strutture dento-alveolari, scheletriche, parodontali e sulle vie aeree, ottenuti con dispositivi ad ancoraggio tradizionale e scheletrico, nonché analizzare l’intensità del dolore percepito dal paziente e l’impatto di questi dispositivi sulla qualità della vita correlata allo stato di salute orale (OHRQoL).
MATERIALI E METODI: Trentasei soggetti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere due tipi di ERM. Il gruppo A ha ricevuto un dispositivo a supporto dentale, mentre il gruppo B un dispositivo supportato da quattro miniviti ortodontiche a inserimento computer-guidato statico.
Per la valutazione degli effetti dento-scheletrici sono state effettuate misurazioni lineari e angolari su immagini CBCT pre- e posttrattamento (follow-up a 6 mesi).
Per valutare il dolore durante la fase di attivazione sono state utilizzate due scale: la Graphic Rating Scale for Pain (GRS) e la Wong-Baker Faces Pain Scale (FPS).
L’OHIP-14 (Oral Health Impact Profile) è stato utilizzato per valutare l’OHRQoL prima dell’inizio del trattamento, a 3 e 7 giorni di follow- up. È stata utilizzata la statistica descrittiva e il t-test di Student; la significatività è stata impostata a P ≤0,05.
RISULTATI: Le misurazioni dei cambiamenti dento-scheletrici sono state effettuate su 26 soggetti, data l’esclusione di 10 pazienti a causa del Covid-19.
L’incremento scheletrico trasversale è risultato maggiore e statisticamente significativo nel gruppo B (P ≤0,05). Inoltre, è stata registrata nel gruppo trattato con espansori a supporto dentale un’inclinazione buccale del primo molare mascellare statisticamente significativa.
In entrambi i gruppi è stata riscontrata una riduzione dello spessore buccale e palatale a livello dello stesso elemento, ma di minore entità nel gruppo B e con differenza statisticamente significativa esclusivamente nella porzione della corticale buccale destra.
Nessun soggetto ha abbandonato lo studio nella fase iniziale e quindi la valutazione del dolore percepito e dell’OHRQoL è stata effettuata su 36 soggetti (n = 36).
Il t-test ha evidenziato un maggiore dolore, statisticamente significativo, nel gruppo B solo nel primo giorno di attivazione. L’OHIP-14 non ha mostrato differenze significative.
CONCLUSIONI: Gli espansori mascellari supportati da miniviti permettono un incremento trasversale maggiore delle strutture scheletriche e al contempo riducono gli effetti collaterali dento-alveolari dei dispositivi a supporto dentale.
Una maggiore intensità del dolore percepito si è registrata nei pazienti trattati con dispositivo a supporto scheletrico, limitatamente al primo giorno di attivazione. Non sono state riscontrate differenze significative tra i due tipi di trattamento in termini di impatto sull’OHRQoL.
SIGNIFICATO CLINICO: L’ancoraggio scheletrico su miniviti consente di ottenere vantaggi in termini di espansione scheletrica, annullando i tipici effetti dentoalveolari che si verificano sui denti di ancoraggio nell’espansione a supporto dentale.
Inoltre, il trattamento con tali dispositivi non determina la percezione di livelli superiori di dolore, rispetto ai casi trattati con ancoraggio tradizionale.
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