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Implantologia a carico immediato in area estetica

OBIETTIVI: L’estrazione di un elemento dentario è sempre seguita da riduzione volumetrica e fenomeni di riassorbimento; questi ultimi coinvolgono prevalentemente la componente orizzontale.
La tecnica di ridge preservation prevede il trattamento di alveoli post-estrattivi freschi mediante innesto di un biomateriale al fine di contrastare questo processo di riassorbimento.
Il caso clinico presentato riguarda il trattamento combinato di due siti in area estetica: 1.2 trattato mediante tecnica di ridge preservation e 1.1 trattato con impianto post-estrattivo e consegna di un provvisorio immediato.
La consegna del provvisorio immediato si pone come obiettivo non solo quello estetico ma anche quello funzionale di stabilizzazione del coagulo e dei tessuti molli.

MATERIALI E METODI: Eseguita l’estrazione degli elementi dentari 1.1 e 1.2 è stato inserito un impianto dentario post-estrattivo in sede 1.1. L’inserimento implantare è avvenuto secondo tecnica convenzionale con preparazione del sito implantare mediante frese e ottenendo un torque di inserimento maggiore di 45 Ncm.
Il gap tra impianto e parete alveolare in sede 1.1 e l’alveolo dell’elemento 1.2 è stato colmato con un biomateriale cortico-midollare collagenato con aggiunta di gel termosensibile e stabilizzato mediante applicazione di una membrana di collagene. Dopo avere effettuato lo scollamento vestibolare dei tessuti molli e allestito un secondo sito operatorio in sede palatale è stato eseguito un innesto epitelio-connettivale, che in seguito a disepitelizzazione è stato inserito tra la parte vestibolare del processo alveolare e il periostio in sede 1.2 e 1.1. L’innesto connettivale e i tessuti gengivali degli alveoli post-estrattivi sono stati stabilizzati mediante sutura riassorbibile a punti staccati. La consegna del manufatto protesico provvisorio è stata effettuata contestualmente all’intervento.
Dopo 5 mesi di guarigione, l’impianto in sede 1.1 è stato protesizzato con una corona in zirconio-ceramica avvitata con elemento 1.2 in estensione. La paziente è stata seguita nei controlli periodici clinici e radiografici fino a due anni dalla consegna del manufatto definitivo.

RISULTATI E DISCUSSIONE: La gestione del provvisorio è stata eseguita secondo i concetti di area critica e subcritica, con quest’ultima trattata conformando il profilo transmucoso quanto più concavo possibile, lasciando ai tessuti il corretto spazio rigenerativo e il perimetro per la maturazione tissutale. Il manufatto è stato realizzato in modo tale che nella sua porzione transmucosa consentisse coronalmente di stabilizzare il margine gengivale e apicalmente permettesse ai tessuti molli di proliferare. La realizzazione della protesi provvisoria secondo questi concetti ha consentito la corretta maturazione tissutale permettendo così di raggiungere un soddisfacente risultato estetico.

CONCLUSIONI: Il risultato estetico e funzionale è stato ottenuto grazie alla gestione intra-operatoria, con biomateriali e innesto di connettivo autologo, in combinazione a un’attenta fase provvisoria volta al principio di contorno critico e subcritico che ha consentito di riabilitare la paziente in modo adeguato.

SIGNIFICATO CLINICO: L’attenta gestione della fase provvisoria consente di stabilizzare il coagulo post-estrattivo e i tessuti molli al fine di ottenere un risultato estetico e funzionale predicibile.

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Table of Contents: Vol. 92 – Issue 5 – Maggio 2024

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