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Lesioni osteolitiche dei mascellari: iter diagnostico e terapeutico – Modulo 5: Radiotrasparenze a margini indistinti e radiopacità

OBIETTIVI: L’obiettivo di questo Modulo è fornire al clinico una conoscenza approfondita degli aspetti, in primis radiografici, delle lesioni radiotrasparenti a margini indistinti e delle lesioni radiopache. Saranno inoltre messe a confronto le similitudini tra le lesioni, che permettono di escludere in prima istanza alcune ipotesi diagnostiche, e gli elementi di diversità radiografico-clinica, che consentono di eseguire una corretta diagnosi differenziale.

MATERIALI E METODI: È stata presa in analisi la più recente letteratura internazionale disponibile circa: osteomielite, osteoradionecrosi, osteonecrosi da bifosfonati, carcinoma metastatico e carcinoma primitivo epidermoide intra-alveolare, gruppo delle istiocitosi a cellule di Langerhans, mieloma plasmocitario, osteosclerosi idiopatica, osteite condensante, ipercementosi, displasia cemento-ossea, cementoblastoma, osteoblastoma, fibroma centrale cemento-ossificante, esostosi, enostosi, osteosclerosi, osteoma, condrosarcoma, osteosarcoma, odontoma, odontoma ameloblastico, corpi estranei.
Tale letteratura è stata rinvenuta attraverso le principali banche dati (PubMed, Medline, Scopus, Google Scholar e Cochrane Library) ed è stata coniugata all’esperienza derivata da svariati anni di attività clinica degli autori.

RISULTATI: I dati riportati in letteratura evidenziano come sia possibile individuare delle caratteristiche peculiari identificative per ogni tipo di lesione, tali da poter ascrivere il sospetto diagnostico a poche tipologie di lesioni.
La localizzazione, l’aspetto radiografico, la distribuzione nella popolazione divisa per età, nonché caratteristiche correlate agli elementi coinvolti nella radiotrasparenza/radiopacità possono guidare il clinico in una corretta diagnosi.

DISCUSSIONE: Le lesioni esaminate possono essere distinte in radiotrasparenze patologiche a margini indistinti e radiopacità, sulla base della presentazione radiografica. I quadri radiografici sono infatti fondamentali per una corretta diagnosi, ma spesso da soli non risultano dirimenti se non correlati da un’accurata anamnesi e da conoscenze topografiche e di distribuzione demografica. L’inquadramento diagnostico è finalizzato, infine, al trattamento e al corretto programma di follow-up, nonché a individuare lesioni potenzialmente più aggressive e distinguerle da condizioni parafisiologiche.

CONCLUSIONI: L’odontoiatra deve essere in grado di discriminare, attraverso una profonda conoscenza anamnestica e un’accurata indagine clinica e radiografica, le forme più o meno aggressive delle lesioni osteolitiche al fine di poter distinguere i casi che necessitano di un approccio osservazionale e un mantenimento del paziente in regime di follow-up dai casi che necessitano di un trattamento conservativo e più aggressivo, preceduto da una valutazione bioptica quando indicata.
È importante, infine, sapere individuare e distinguere le manifestazioni orali di patologie sistemiche, talvolta prime manifestazioni.

SIGNIFICATO CLINICO: Questo Modulo ha l’intento di fornire al clinico le informazioni radiografiche utili per potere formulare una corretta ipotesi diagnostica circa le macrocategorie di lesioni radiotrasparenti patologiche a margini indistinti e lesioni radiopache.

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Table of Contents: Vol. 92 – Issue 5 – Maggio 2024

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