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Partial Extraction Therapy: indicazioni cliniche basate sull’evidenza e la casistica
OBIETTIVI: La trattazione vuole analizzare, dal punto di vista clinico, le evidenze a supporto della validità della Partial Extraction Therapy (PET) come tecnica chirurgica atta alla preservazione e al mantenimento dell’osso alveolare nelle riabilitazioni implanto-protesiche in seguito a estrazioni dentarie.
La dizione PET è stata coniata da Gluckman nel 2016 e raggruppa e codifica le varie tecniche sviluppate attorno a un presupposto biologico.
Lo stato dell’arte di questa metodica chirurgica va rapportato alla letteratura scientifica disponibile con un’analisi incentrata sui casi sperimentali e clinici, tenendo conto dei principi dell’Evidence Based Medicine (EBM) per fondare ogni considerazione sulle sue origini e i suoi sviluppi, stabilirne benefici e limiti e, soprattutto, per evitarne usi impropri o critiche aprioristiche.
MATERIALI E METODI: Le PET, e cioè l’insieme di trattamenti atti a gestire il riassorbimento osseo nei siti post-estrattivi, comprende:
1. la Root Submergence Technique (RST), laddove una radice da estrarre, vitale o trattata endodonticamente, viene decoronata e lasciata sotto una riabilitazione fissa, sia a supporto dentale che implantare, nell’elemento di ponte;
2. la Socket Shield Technique (SST), laddove il dente da estrarre viene decoronato, la radice viene sezionata in senso mesio-distale, viene estratta la porzione palatale
lasciando una piccola porzione vestibolare portando poi il bordo a circa 1 mm dal margine osseo crestale, e nello spazio vuoto palatale viene inserito un impianto post-estrattivo immediato colmando o meno il gap residuo con biomateriali;
2a. la Proximal Socket Shield, che è la variante interprossimale della SST, in cui cioè la porzione di radice residua viene lasciata nello spazio mesiale o distale dell’alveolo post-estrattivo;
3. la Pontic Shield (PS), laddove una radice con lesione apicale viene decoronata, viene estratta la porzione palatale comprendente anche l’apice infetto.
RISULTATI: In tutti i casi di applicazione della PET il legamento parodontale rimane a contatto con l’osso crestale, conservandone la vascolarizzazione ed evitando quindi il fisiologico riassorbimento. La letteratura disponibile ad oggi sulla PET mostra risultati confortanti sulla sua applicabilità. La letteratura ha anche studiato e definito le modalità di esecuzione degli interventi chirurgici di PET, altamente operatore-dipendente, e ormai esse risultano protocollate con precisione nelle varie fasi (Gluckman, 2020): la scrupolosa e attenta applicazione del protocollo operativo della PET consente dunque di uniformare la valutazione del paziente, le indicazioni e/o le controindicazioni alla terapia, migliorando, di conseguenza, la predicibilità clinica dell’operato e riducendo le possibili criticità.
CONCLUSIONI: Con l’applicazione della PET è possibile preservare la compagine ossea alveolare in elementi dentali non recuperabili, destinati a estrazione e a ripristino protesico safeo implanto-protesico, permettendo un mantenimento ottimale del supporto parodontale, sia in senso verticale sia in senso orizzontale. Tali tecniche possono essere coniugate con altre metodiche di preservazione crestale. È possibile anche preservare la papilla interdentale conservando porzioni mesiali o distali delle radici da estrarre. L’inserimento implantare post-estrattivo immediato, se la tecnica è scrupolosamente pianificata e correttamente e abilmente eseguita, è accompagnato da alta predicibilità di successo.
SIGNIFICATO CLINICO: Sotto la definizione di Partial Extraction Therapy (PET) sono raggruppate le varie tecniche sviluppate per salvaguardare il trofismo di una porzione di radice di denti irrecuperabili dal punto di vista ricostruttivo ma validi dal punto di vista parodontale. Il successo della PET richiede meticolosa pianificazione pre-chirurgica ed elevata preparazione clinica, risultando decisamente operatore-dipendente. La standardizzazione del protocollo (Gluckman, 2017) ha consentito ai clinici di applicarla sempre più regolarmente, i risultati sono documentati in maniera rigorosa, ottenendo importanti gradi di successo.
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